Macro Una Galleria comunale dalle ambizioni europee

Il Macro targato Luca Massimo Barbero fa incetta di nuove opere. E romani e turisti potranno ammirare l’ultimo allestimento della collezione permanente del museo di via Reggio Emilia per tutta l’estate. Quasi ad accogliere i visitatori all’ingresso di una delle sale del primo piano una porta illuminata all’interno da un neon: è «Il mio 4° omaggio (a Franz Marc)», opera del 2007 di Massimo Bartolini donata da Claudia Gian Ferrari che al Macro in comodato a lungo termine ha affidato anche il dittico di video a colori «The Innocents», realizzato nello stesso anno dall’artista americano Bill Viola. «Questa è una delle scommesse più difficili e impegnative del mio mandato - ha sottolineato l’assessore capitolino alla Cultura, Umberto Croppi -, ma il nuovo direttore è riuscito a ottenere importanti prestiti e donazioni che stanno dando una configurazione nuova al Macro; quindi in meno di un anno contiamo di inaugurare tutto e dar vita al più bel museo di arte contemporanea d’Europa». Per quanto riguarda le opere molto suggestiva è «Gargantua e Pantagruel», una grande installazione realizzata con 30 pannelli in polistirolo incisi a punta calda con immagini rielaborate e ingrandite di illustrazioni del romanzo di Rabelais e creata nel ’91 da Stefano Arienti; nel nuovo percorso espositivo spazio poi alle foto di Armin Linke, Adrian Paci, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini. «Sono emozionato - ha spiegato il nuovo direttore - per questi primi buoni risultati perché il Macro ha riaperto le sue porte da poco e dopo aver ospitato 4.500 persone nella Notte dei Musei si prepara con prestiti e donazioni a un pubblico sempre più vasto». E a proposito di acquisizioni la Sovrintendenza capitolina ha affidato alla nuova collezione del Macro diverse opere di Giulio Turcato (Comizio e Rovine di Varsavia) e di Giuseppe Capogrossi (Superficie 572).

Tanti poi i lavori internazionali da Foster, you’re dead dell’argentino Rirkrit Tiravanija, alla serie fotografica in bianco e nero dell’australiana Tracey Moffatt, fino alle sculture del protagonista della corrente Dada, Man Ray, e alla compressione di carrozzeria di auto usata, Mobylette 103 Peugeot, di César. A chiudere, gli scatti del fotografo capitolino Sergio Pucci, amico e collaboratore dello scultore Ettore Colla, e quelli di Enrico Cattaneo. Il Macro resta aperto dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19.

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