Madonna in fuga col bimbo ma è bufera sull’adozione

Nino Materi

Il jet privato di Madonna all’aeroporto di Lilongwe non poteva passare inosservato. Almeno per due motivi. Il primo: era l’unico velivolo presente sulla pista; il secondo: nessun aereo così lussuoso era mai atterrato sull’asfalto pieno di buche dello scalo della capitale malawaiana. Capitale sì, ma della miseria più nera. La capitale più povera del Paese più povero del mondo, dove o si muore di Aids o si muore di fame.
Un Paese in cui la generazione di mezzo (30-40 anni) non esiste: per le strade vedi solo bambini e vecchi. I bimbi sono quelli che il virus non ha ancora sterminato, mentre i vecchi rappresentano la minoranza che è sopravvissuta al contagio.
Madonna, per adottare un bimbo, non poteva che venire qui, tra una popolazione che si ciba di cavallette chiamadole chips, patatine. Ma dove il costo di un vero pacchetto di patatine equivale al redditto mensile di un contadino.
Figuriamoci quindi la sorpresa delle autorità locali quando la rockstar ha offerto al governo tre milioni di euro per la costruzione di un orfanotrofio. In cambio Madonna ha chiesto, e ottenuto, l’adozione temporanea per 18 mesi di un piccolo orfano del villaggio di Lipunga: David Banda, di 13 mesi. Detto, fatto. Il tempo di staccare il superassegno, e ieri (dopo una permanenza-lampo di pochi giorni in Malawi) l’aereo privato della cantante ha lasciato Lilongwe con a bordo il neo figlioletto di colore. Un funzionario del locale servizio immigrazione ha confermato che il passaporto del bambino figura tra quelli vistati prima del volo. Un lungo viaggio che prevede una prima tappa a Johannesburg per poi proseguire destinazione Londra.
Una procedura «anomala» che ha scatenato la reazione dei 67 gruppi internazionali che formano la Commissione consultiva per i diritti umani (Hrcc) che ha definito «illegale» l’adozione del bimbo: «Madonna non ha vissuto almeno due anni in Malawi e, di conseguenza, non ha i requisiti previsti per chiedere l'adozione».
Proprio oggi, la Hrcc avrebbe dovuto depositare al tribunale di Lilongwe un'istanza per chiedere la sospensione dell'affidamento: «La legge del Malawi vieta sia l’adozione sia la custodia ai non residenti, ma per Madonna il governo ha fatto un'eccezione che crea un pericoloso precedente».
Fatto sta che, vista la notorietà di Madonna (e considerata la sua donazione milionaria, ndr), è stato emesso un decreto temporaneo e una speciale esenzione dalla legge.
«Una scelta assurda - ha detto Maxwell Madewere, direttore esecutivo dell’associazione umanitaria “Eye of the Child” -, perché oggi ci troviamo dinanzi a una celebrità che adotta un bambino, ma domani potremmo avere a che fare con un trafficante di minori o un pedofilo». In Gran Bretagna, l'iniziativa di Madonna, che ha due figli, è stata severamente criticata dai gruppi che si occupano di adozioni. Yvette Gayford di «Parents and Children Together», associazione che aiuta coloro che chiedono adozioni internazionali, ha affermato: «È sbagliato in tutti i sensi. L'adozione non può mai essere considerata alla stregua di uno status symbol. Queste decisioni rapide per le celebrità non aiutano nessuno. Siamo fortemente contrari». E per Maxine Caswell, dell'organizzazione Overseas Adoption Support and Information Service, «questa vicenda fa sembrare tutto veloce e facile, come se fosse possibile sfrecciare attraverso un Paese e prendere ogni bambino che si vuole».


Contrario all’adozione è perfino il marito di Madonna, Guy Ritchie, che ha confessato al Sun come la scelta della moglie di adottare un bimbo africano non rappresenti altro che «il capriccio di una star».
Difficile non credergli.

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