Gratteri promuove la Meloni su Caivano: "Sempre più minori al soldo della camorra"

Il pm di Napoli difende il blitz sulle periferie: con me record di sgomberi in Campania. E lancia l'allarme dark web

Gratteri promuove la Meloni su Caivano: "Sempre più minori al soldo della camorra"

«I mafiosi assoldano sempre più minori, servono quattro carceri per il 41bis dove sia impossibile usare il cellulare, gli sgomberi e le demolizioni in Campania sono finalmente ripartite ma è allarme organici». È un Nicola Gratteri agguerrito quello che davanti ai parlamentari racconta il suo primo bilancio in Campania da procuratore capo di Napoli dopo l’esperienza ultraventennale in Calabria, con un plauso all’esecutivo per l’azione contro le mafie che ricalca ciò che aveva detto al Giornale: «L’azione a Caivano è servita, non è stata solo uno spot».

Lotta alla camorra

«Mano a mano che passano gli anni diminuisce l’età di boss e minori che commettono reati», avverte Gratteri, convinto che bisognerà prendere atto che «su certi reati dei minori come la mafia la competenza debba essere della Dda». La lotta ai boss campani si snoda su tre direttrici per tre livelli diversi: «La camorra da strada, capace di entrare in una piazza con un kalashnikov, uno guida e l’altro spara ad altezza uomo, per conquistare quella piazza»; una camorra «molto forte nel mondo imprenditoriale»; pezzi di clan «leader in una materia molto delicata, che nell’arco di due anni è esplosa, come il [/EMPTYTAG]dark web» grazie a una inimmaginabile penetrazione sul piano tecnologico e informatico», motivo per cui «c’è bisogno di più personale specializzato e c’è bisogno anche di ingegneri informatici». Proprio la sua Procura è stata bersagliata da un hacker catturato grazie a indagini delicatissime.

Nuove carceri

«Da 20 anni propongo la costruzione di quattro strutture per il 41bis, ora ne esiste una sola in Sardegna e una a Cagliari che non si riesce ad aprire e il perché è un mistero», spiega il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, sottolineando come il 41bis vada comminato «con maggiore selezione, ma deve funzionare l’alta sicurezza». Quando al fatto che i boss continuino a comunicare dal carcere, Gratteri ha detto: «In ogni carcere ci sono decine e centinaia di telefoni, basta mettere un jammer da 60mila euro (a iniziare dalle carceri con l’alta sicurezza, come Secondigliano e Milano Opera) e finisce il giochino».

Allarme organici

Servono anche più uomini e mezzi, lamenta Gratteri: «È vero che la provincia è meno controllata rispetto a Napoli, ci vorrebbero più uomini e mezzi ma bisognerebbe sensibilizzare anche l’acquisto di più telecamere, il mezzo più economico di sicurezza e per la ricerca della prova». Quanto agli organici della Procura, Gratteri avverte: arriveranno tre magistrati ma ne andranno via sette. «A Napoli c’è la terza guerra mondiale. Di cosa parliamo? Grazie ad un lavoro che mi vede in ufficio dalle 8 del mattino alle 8 di sera, insieme ad un gruppo di colleghi bravi e motivati, si sono ridotti di 4.133 fascicoli le pendenze. Numeri che senza organico non potrò garantire per il 2025». E a chi lo critica sul costo delle intercettazioni replica: «Ho speso alla procura di Napoli 5 milioni in intercettazioni e ho fatto sequestri per quasi 600 milioni di euro»

Il caso Caivano

«Non è stato solo uno spot come pensavo anche io all’inizio, a Caivano sono state fatte cose concrete», ha ribadito Gratteri, che poi è entrato nel merito delle misure disposte dal governo, che presto dovrebbero riguardare altre sette periferie tra Milano, Roma, Foggia, la Calabria e la Sicilia oltre che a Scampia. «La piscina è stata ristruttura ed è gestita dalla Polizia di Stato. Nel comune non c’era un assistente sociale e adesso ce ne sono 7-8». Quando agli sgomberi nelle case occupate e alle demolizioni che hanno riguardato alcuni quartieri della città partenopea e altri hinterland come Scampia e la stessa Caviano, il pm calabrese ha tenuto a ricordare che grazie alla sua tolleranza zero «siamo passati da 80 a 141 demolizioni nel 2024 con gli stessi magistrati», non senza fibrillazioni. «Vorrei sapere 20, 30 e 40 anni fa dov’erano vigili urbani, tecnici, sindaci, forze dell’ordine quando si costruiva...», è stato il suo ragionamento.

Riforma del Csm e correnti

Gratteri ha anche discusso di riforma della giustizia e delle correnti dentro il Csm: «La riforma Cartabia non ha indebolito le correnti, ha solo aumentato la spesa perché ci sono 10 esponenti in più». La sua ricetta? «Se il sistema continua a non funzionare, io ritengo che il male minore sia il sorteggio secco tra magistrati senza precedenti penali, disciplinari e pendenti, stessa cosa per i laici. Solo così si può neutralizzare il potere delle correnti».

Gratteri ha anche ripetuto cosa pensa dopo il caso scoppiato attorno a Luca Palamara: «Tutti i magistrati del Csm si sarebbero dovuti dimettere. Invece la gente ha visto un’autoconservazione della specie, consentendo alla politica di tirare ad altezza uomo».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica