Incubo "traffico d'influenze". Il grimaldello usato dai pm per azzoppare i politici

Da Renzi a Grillo, da Foti a Bocchino: i casi finiti con l’assoluzione o con il proscioglimento

Incubo "traffico d'influenze". Il grimaldello usato dai pm per azzoppare i politici
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Ore convulse, con i «contatti» della stampa all’interno delle Procure e delle forze di polizia subissati di richieste di chiarimenti. La notizia del Giornale sull’attacco giudiziario che si preparerebbe nei confronti di Arianna Meloni e per suo tramite alla sorella, presidente del Consiglio - ieri infiamma non solo il dibattito politico ma anche le redazioni giudiziarie. In assenza di conferme ufficiali - che ovviamente non arrivano, come di prammatica - si riapre il focus sui rapporti tra politica e giustizia, e più direttamente sullo strumento che verrebbe utilizzato per andare a scavare nei dintorni del capo del governo: il reato di traffico di influenze, introdotto nel codice penale nel 2012, oggetto di polemiche immediate, poi di inasprimenti grilini, poi di alleggerimenti nordiani.

Ma tuttora strumento ideale per le Procure per andare a esplorare vicende quantomai vaghe. Un reato «omnibus», che si attaglia alle storie più disparate. Ma anche un reato-grimaldello, un arnese utilizzato dagli inquirenti quando non sanno che altro reato formulare: come era a suo tempo l’abuso d’ufficio, sparito dal codice penale con la legge controfirmata la settimana scorsa dal Capo dello Stato. In questi anni il 346bis (l’articolo che punisce il traffico) è stato utilizzato dalle Procure per indagare sul potere politico senza troppi lacci, scavando a ridosso del vero bersaglio.

Il caso più noto è quello di Tiziano Renzi (nella foto), padre di Matteo, indagato dalla Procura di Roma con questa accusa, e assolto dopo anni; stessa accusa e stessa assoluzione per Italo Bocchino, ex deputato di An, indagato nella stessa vicenda. Ma l’elenco delle assoluzioni eccellenti è bipartisan: viene prosciolto a Milano, dopo una attesa interminabile, Beppe Grillo, indagato per i rapporti con l’armatore Vincenzo Onorato; viene prosciolto a Parma Tommaso Foti, capogruppo di An; viene archiviata l’indagine contro Gianluca Gemelli, compagno dell’allora ministra dello sviluppo economico Federica Guidi, che proprio a causa dell’inchiesta si era dimessa dall’incarico.

I numeri citati da Gianluigi Gatta, ordinario di diritto alla Statale di Milano, sono implacabili: nel 2019 vennero iscritti ottantotto fascicoli di inchiesta per traffico di influenze, ma vi furono solo due condanne e otto patteggiamenti. $ un bilancio che rende chiaro come il reato venga ipotizzato dai pm con generosità, salvo poi fare marcia indietro. Ma intanto si è tenuto sulla graticola per il tramite dell’amico o del congiunto di turno - il politico che era spesso fin dall’inizio il vero bersaglio dell’indagine.

Purtroppo per i pm, nelle indagini per traffico di influenze non si possono utilizzare le intercettazioni telefoniche. Ma a volte si rimedia ricorrendo ad altri reati paralleli, come la corruzione, salvo poi archiviare anche quelli. Ma intanto il risultato è raggiunto.

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