La mail choc della toga: "Meloni è un pericolo più forte di Berlusconi"

Una mailing list inoltrata tra esponenti di Magistratura democratica e membri dell'Anm sabato 19 ottobre di pomeriggio svela le intenzioni contro il governo

La mail choc della toga: "Meloni è un pericolo più forte di Berlusconi"
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Esiste un piano contro il governo Meloni? Questa è la grande domanda che aleggia in questi giorni in cui, con le loro sentenze, alcuni giudici sembrano volersi sostituire alla politica. Il quotidiano il Tempo è riuscito a ottenere in esclusiva il contenuto di una mailing list scritta dal sostituto procuratore della Cassazione, Marco Patarnello, esponente di rilievo della corrente dem di Magistratura democratica. "Bisogna porre rimedio", si legge. Lo scambio ha coinvolto esponenti di Magistratura democratica e l'Anm ed è stata inoltrata poco dopo le 18.32 con oggetto "Non convalida trattenimento migranti in Albania".

Nella mail si legge: "Indubbiamente l’attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi. In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni. Innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte". E ancora, si legge nell'email riportata da il Tempo, la non ricattabilità di Meloni, "rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come obiettivo la riscrittura dell’intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto". Meloni e chi le sta intorno da due anni è oggetto di dossieraggi, l'intento è quello di trovare elementi per attaccarla, per renderle impossibile governare e le toghe ora sono in tilt.

Nella mail, si legge, facendo riferimento alle inchieste effettuate dagli anni Novanta "la magistratura è molto più divisa e debole rispetto ad allora" ed è "è isolata nella società. A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio. Possiamo e dobbiamo farlo. Quanto meno dobbiamo provarci. Sull’isolamento sociale non abbiamo il controllo ma sul tema della compattezza interna possiamo averlo. Non è accettabile chinare le spalle ora o che qualcuno si ritagli uno spazio politico ai danni dell’intera magistratura". Come corollario, aggiunge, "anche l’accesso a un'informazione decente è ancora più difficile dell’era di Berlusconi. Quindi il pericolo per una magistratura e una giurisdizione davvero indipendente è altissimo".

Quindi invoca la coesione della magistratura: "Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini a un giudice indipendente. Senza timidezze". Infine, la chiosa: "Dobbiamo pretendere che il Csm apra un dibattito al proprio interno e deliberi una reazione chiara e netta. Che anche l’Anm mostri il proprio approccio unitario e fermo. Ieri (venerdì, ndr) ho sentito un buon Santalucia, pacato ma piuttosto chiaro.

Vorrei che si sentisse chiaramente che rappresenta tutta la magistratura. Non possiamo fare molto ma essere uniti, tenere la schiena dritta e parlare con chiarezza questo sì". La stessa premier ha riportato i virgolettati del giudice, senza aggiungere ulteriori commenti.

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