"Non è concorso esterno". Dopo 3 anni di custodia cautelare torna libero Pittelli

Dopo oltre tre anni in custodia cautelare il Tribunale del Riesame di Catanzaro libera per mancanza di prove l'ex senatore Pittelli

"Non è concorso esterno". Dopo 3 anni di custodia cautelare torna libero Pittelli

"Dopo tre anni e due mesi di privazione della libertà personale, con la umiliazione feroce addirittura del carcere di Bad ‘e Carros per molti mesi, e la distruzione di una intera vita pubblica e privata costellata di successi, riconoscimenti e responsabilità anche politiche, il Tribunale del Riesame di Catanzaro riconosce finalmente la insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza che avevano fino ad oggi legittimato l’accusa a carico di Giancarlo Pittelli, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa”. Lo ha detto l’avvocato Giandomenico Caiazza, commentando l'ordinanza di revoca della custodia cautelare per l'ex senatore calabrese di Forza Italia indagato nell'inchiesta Rinascita Scott del pm Nicola Gratteri.

L'ordinanza del riesame è netta: “Tale condotta non è qualificabile come concorso esterno in associazione mafiosa, per carenza dell’elemento oggettivo della fattispecie del nesso causale tra condotta contestata e aiuto concreto al sodalizio, richiesto indefettibilmente per la configurabilità del delitto ex art. 110-416 bis c.p.”. Quidi non c'è concorso esterno in associazione mafiosa, questa orrenda fattispecie di reato mai tipizzata. Eppure Pittelli ha dovuto farsi tre anni in carcere, in custodia cautelare, trattato come in mafioso, prima di ogni condanna.

Il calvario è iniziato a Catanzaro il 19 dicembre 2019, quando è stato arrestato e spedito a Nuoro, nel carcere speciale di Badu 'e Carros. Arresti a strascico (come piace a Gratteri), centinaia di persone in manette quella notte, ma nel giro di pochi giorni sessantotto degli indagati furono subito scarcerati mentre le ipotesi di reato cadevano. Messo ai domiciliari, successivamente, nella disperazione scrisse una lettera alla sua ex collega di partito Mara Carfagna, e fu risbattuto in galera.

Iniziò uno sciopero della fame e minacciò il suicidio. Ma nessun parlamentare del Partito democratico andrò a trovarlo.

Ora il Riesame di Catanzaro ha stabilito che quell’arresto era sbagliato. Per sostanziale assenza di prove.

“Onore soprattutto a Giancarlo Pittelli - ha detto l'avvocato Caiazz a- colpito dalla peggiore delle violenze possibili, cioè quella di una accusa ingiusta.

Chissà quando si riuscirà finalmente a comprendere che non può accadere nulla di più drammatico ad un essere umano, che essere travolto e distrutto da un’accusa infamante ed ingiusta. Mi auguro che Giancarlo Pittelli sappia trovare la forza per riprendersi quella vita che gli è stata così immotivatamente ed oltraggiosamente distrutta”.

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