Trovata l'intesa sui quattro giudici della Consulta: ecco chi sono

Accordo bipartisan in Parlamento per eleggere quattro giudici della Corte costituzionale: Marini (FdI), Cassinelli (FI), Luciani (PD) e Sandulli. Dopo il voto, scontro tra maggioranza e opposizione

Trovata l'intesa sui quattro giudici della Consulta: ecco chi sono
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Nell'aula della Camera sono appena finite le votazioni del parlamento riunito in seduta comune per lezione di quattro giudici della Corte costituzionale. Come sembrava già chiaro da ieri sera maggioranza e opposizione, con la decisiva moral suasion del Quirinale, hanno raggiunto un'intesa bipartisan sui nomi di Francesco Saverio Marini per Fratelli d’Italia (500 voti) il consigliere giuridico di Meloni a Palazzo Chigi e autore della riforma del premierato, Roberto Cassinelli (503 voti) per Forza Italia, avvocato 69enne genovese, già deputato e senatore azzurro con Silvio Berlusconi, l’ordinario di Istituzioni di diritto pubblico alla Sapienza Massimo Luciani in quota Pd (505 voti) e l’ordinaria di Diritto amministrativo all'Università di Roma Tre Maria Alessandra Sandulli (502 voti) come tecnico bipartisan. È la nona donna eletta alla Consulta.

Tutti i gruppi avrebbero votato i quattro nomi indicati, la maggioranza dei tre quinti pari a 363 voti necessari non è stato un problema. Ogni gruppo ha scelto un ordine diverso per comporre la quartina dei candidati, lasciando così una traccia sulla scheda. I dem, per esempio, hanno avuto indicazione di iniziare dal loro candidato Luciani.

Si tratta del quattordicesimo scrutinio per il componente della Consulta chiamato a sostituire Silvana Sciarra, cessata dal mandato l'11 novembre del 2013, e del quinto per coloro che dovranno succedere ad Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti, arrivati a scadenza il 21 dicembre scorso.
La concordia bipartisan si è sciolta appena i giudici sono stati eletti. L’opposizione sostiene che le difficoltà maggiori erano all’interno della maggioranza.

“L'elezione di quattro giudici della Corte costituzionale sembrava impossibile percorrere perché l'opposizione non veniva a votare e mancavano i numeri per arrivare all'elezione", ha ricordatoil presidente dei senatori di Fratelli d'Italia Lucio Malan. “Non è vero, l’elezione dei quattro giudici della Corte costituzionale arrivata tardi non è dipesa da noi, che ci siamo sempre resi disponibili a fare una scelta tramite un confronto", è la linea della senatrice Pd Simona Malpezzi, con la sinistra che punta il dito su Forza Italia, il cui candidato è rimasto “ coperto” fino a stamattina.

“Avete raccontato cose che non esistevano. Non so perché. Non c'è mai stato un problema sul candidato che doveva esprimere il centrodestra. Il problema era sul nome indipendente che la sinistra doveva proporci. Quando ce l'hanno dato, ieri o l'altro ieri - Sandulli - abbiamo detto va bene e abbiamo detto domani si vota.

Non c'è mai stato un problema dentro Fi: che ci fossero legittime aspirazioni sì, ma non abbiamo mai litigato, abbiamo sempre detto fin dall'inizio - e i parlamentari lo sapevano - che c'era un accordo di tutti i partiti di non mettere parlamentari in carica", ha detto il ministro degli Esteri e leader di Fi, Antonio Tajani

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