«Mai sottoscrivere il primo mutuo che capita»

Prestito bancario alle famiglie per antonomasia, il mutuo è argomento sempre attuale. Tanto più ora che, dopo il primo ritocco dei tassi all’insù dal 2008 a questa parte, ogni scelta si proietta in uno scenario più incerto. «È un momento di transizione - sottolinea Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline - e oggi è quanto mai opportuno evitare di sottoscrivere il primo mutuo che capita, fosse anche quello della propria banca, visto che il mercato si presenta molto variegato, con istituti assai conservativi e altri ancora in piena fase competitiva. Prima di impegnarsi è d’obbligo confrontare le offerte e fare molto bene i conti».
Massima attenzione, insomma, alle diverse proposte sulla piazza per decidere al meglio. Iniziando con l’evitare i prodotti a maggiore rischio e quelli che, alla luce dei rialzi dei saggi, portano a rimborsi più onerosi, come i finanziamenti che prevedono una rata costante, non più convenienti. E valutando con cura la sostenibilità di un mutuo a tasso variabile, specie se privo di tutele. «I finanziamenti con cap (il limite all’innalzamento del tasso d’interesse) al 5,5% sono in via d’estinzione, così come i prodotti a tassi, per così dire, promozionali, espressione di campagne aggressive, sono ormai prossimi a esaurirsi», al più tardi entro la fine del mese. Motivo per cui i potenziali mutuatari interessati a finanziamenti con cap sotto il 6% devono affrettarsi. E se questo tipo di prodotto, che diventa più costoso per le banche e dunque le obbliga a innalzare la soglia di protezione, perde il proprio appeal, il rischio è di tornare al dualismo di sempre tra tassi fissi e variabili (oggi per un mutuo ventennale rispettivamente nell'intorno del 4,70% e del 2,60%). «Questi ultimi - sostiene Anedda - sono indicati per chi dispone di una certa tranquillità di reddito e conta, cifre alla mano, di poter pagare in prospettiva una rata con tassi due-tre punti più elevati degli attuali. È comunque già dal 2006, dopo il picco registrato nel biennio precedente, quando il 70% dei mutuatari sceglieva prodotti a tasso variabile puro, che questo non rappresenta più la tipologia preferita, essendosi successivamente attestato tra il 25% il 40% delle preferenze.
In uno scenario fluido che vede un pur graduale aumento del costo del denaro e il previsto incremento anche dei saggi fissi, potrebbero farsi di nuovo spazio le soluzioni miste. «La riscoperta dei prodotti a tasso misto - conferma il direttore marketing di MutuiOnline - è assai probabile, perché permettono più volte di cambiare tipologia di tasso e dunque si adattano bene all’annunciato trend al rialzo di qui ai prossimi anni, per il quale restano però sostanziali incertezze sia in relazione all’effettiva velocità degli aumenti, sia rispetto ai valori massimi che potrebbero raggiungere. Il mutuo a tasso misto consente di variare la propria scelta in tempi adeguati, ponendo il solo vincolo di seguire attivamente quanto succede sul mercato», ciò di cui comunque dovrebbe curarsi ogni mutuatario.
La rete è, in questo senso, una miniera di informazioni e il sito mutuionline.it, che ospita un motore di comparazione tra i prodotti di oltre 40 banche diverse, raccoglie nelle proprie pagine i dati e le statistiche di interesse: dalle tabelle che riassumono l’andamento dei tassi di riferimento aggiornati quotidianamente, ai grafici dello storico di Euribor, Irs e Bce.

E poi, gli strumenti per calcolare rate e piani di ammortamento, i risparmi fiscali e la convenienza economica della surroga o della sostituzione del mutuo in corso, nonché un sezione dedicata ai nuovi prodotti proposti dalle banche al mercato.

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