Pierfrancesco Majorino trova questa discussione «noiosissima». Il candidato Pd-M5S alle Regionali parteciperà questa sera a una cena organizzata in suo onore alle 20.30 dal centro sociale Leoncavallo in suo onore e alle polemiche sollevate ieri dal centrodestra risponde sminuendo il caso, «io vado a salutare degli amici, sono contento così e sinceramente i problemi che stanno a cuore ai lombardi sia una sanità che funziona, politiche per il lavoro e su Trenord, non tanto le polemiche che non voglio inseguire». E invece il candidato Majorino, professionista nel dare patentini agli avversari in tema di legalità, deve rassegnarsi: agli elettori interessa anche sapere se un aspirante possibile governatore della Lombardia trova normale fare campagna in un palazzo occupato abusivamente in via Watteau 7 da oltre vent'anni.
Questa mattina alle 10 si ripeterà la pantomima della notifica di sfratto da parte dell'ufficiale giudiziario, uno show replicato già oltre 110 volte. Per l'occasione ci sarà anche il portavoce storico del Leonka ed ex deputato Daniele Farina (guarda caso) candidato alle Regionali a sostegno di Majorino nella lista Alleanza Verdi Sinistra. Parteciperà alla «colazione per resistere allo sfratto». La sera sarà a fianco del candidato Pd-M5S e trova «scomposte e anacronistiche» le polemiche. Non lo sono evidentemente per i commercianti costretti a pagare affitti, tasse sugli scontrini, Siae se mettono musica all'interno del locale. Il Leoncavallo è una sorta di area «tax free» dove si organizzano cene, serate disco e concerti, è una «spa» che fattura e raccoglie sottoscrizioni. Solo il bilancio quinquennale 2012-2017 prevedeva 2,8 milioni alla voce entrate.
«Majorino vuole portare i centri sociali al Governo della Regione, non lo possiamo permettere» tuona il governatore del centrodestra Attilio Fontana in corsa per il bis. Che Majorino vada a cene al Leonka non sorprende il commissario cittadino di FdI Stefano Maullu, «evidentemente si trova a proprio agio e rappresenta ciò che la sinistra propone a Milano, da un lato ha una dimensione radical chic e dall'altra continua ad accarezzare la parte più estremista». Per la commissaria cittadina della Lega Silvia Sardone «andare a chiedere i voti a chi occupa abusivamente un immobile da decenni significa essere ideologicamente conniventi. Come fa Majorino a ergersi a paladino della legalità e della trasparenza e poi andare ad appuntamenti elettorali in un luogo simbolo del non rispetto delle leggi e delle regole, tra abusivismo e feste senza scontrini e sicurezza?». Carlo Sorrentino, consigliere FdI nel Municipio 2 e candidato alle Regionali, aggiunge che «è un'offesa per tutti i commercianti onesti della zona che pagano le tasse.
Conosco bene chi fa impresa nei dintorni del centro sociale e comprendo l'impatto psicologico ed economico che subiscono nell'essere discriminati dalle istituzioni che consentono la concorrenza sleale di un'attività che, al contrario di loro, non emette scontrini o fatture né paga le tasse».
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