INGHILTERRA. Giornata monca in Premier League. «Colpa» della FA Cup, la prestigiosa coppa di cui si sono giocate le semifinali nel weekend e che ha visto impegnate le prime della classe. Si è cominciato sabato, con il derby londinese tra Chelsea e Arsenal. Gunners in vantaggio con Walcott, ma i Blues reagiscono e confermano di essere diventati - con Hiddink in panchina - squadra da coppa: Malouda e Drogba siglano il sorpasso e mandano il Chelsea in finale. A Wembley, il club di Abramovich troverà a sorpresa l'Everton, la seconda squadra di Liverpool che domenica ha spezzato il sogno del Manchester United della Cinquina, cioè la vittoria di tutte e cinque le competizioni della stagione (supercoppa inglese e Coppa di lega già conquistate, Premiership e Champions League dove i Red Devils sono ancora in corsa). Invece Ferguson ora può correre solo per il poker. Alla fine di 120' molto brutti e bloccati, uno United farcito di riserve (prima volta da titolare per l'italiano Macheda) cede ai rigori, con Berbatov e Ferdinand che si fanno ipnotizzare da Howard (il portiere americano ex Manchester mai troppo rimpianto). Con le big impegnate in coppa, dunque, il turno di campionato è stato privato di due sfide importanti come Liverpool-Arsenal (che si recupera domani) e Manchester-Portsmouth (in programma mercoledì). A Birmingham la sfida più interessante, con il West Ham di Zola che grazie all'ex Deportivo e Livorno Diego Tristan acciuffa il pareggio contro l'Aston Villa. Bene il Tottenham, che con Bent inguaia il Newcastle, e il Manchester City, che finalmente sfoggia un Robinho decisivo nel 4-2 sul WBA ormai condannato alla retrocessione.
SPAGNA. Procedono su due rette parallele le prime della classe nella Liga. Senza acuti ma anche senza preoccupazioni, Barcellona e Real Madrid regolano con due golletti in trasferta Getafe e Recreativo Huelva e il distacco di sei punti rimane invariato. Bastano Messi e Marcelo, il resto è mancia. Il big match di giornata diventa così quello del Mestalla, dove il Siviglia spaventa il Valencia con Escudè ma poi crolla sotto i rigori di Mata e Villa. Niente sconti dell'Atletico Madrid al Numancia (3-0 con Banega, Forlan e Simao), ora all'ultimo posto della Liga dopo la vittoria dell'Espanyol sul Racing Santander. Deludente il Villarreal (0-0 a Valladolid nonostante la superiorità numerica), con un Giuseppe Rossi ormai a secco da cinque turni. Continua la serie nera dell'Athletic Bilbao, sconfitto al San Mames dal Deportivo.
GERMANIA. Niente di nuovo sul fronte teutonico. Dopo una serie infinita di capovolgimenti, la Bundesliga pare aver trovato un equilibrio: Wolfsburg in testa e la coppia Bayern Monaco-Amburgo a inseguire e a sperare nel passo falso dei verdi della Volkswagen. Nel 2-1 contro il Bayer Leverkusen, una doppietta del capocannoniere Grafite permette al Wolfsburg di mantenere il vantaggio di tre punti sui bavaresi di Klinsmann e sugli anseatici. Per il Bayern decisivo il gol di Toni (1-0 esterno all'Arminia Bielefeld), mentre l'Amburgo si aggrappa a Petric nel 2-1 contro il Werder Brema. Protagonista di giornata è però Mario Gomez, che firma tutte e tre le reti della vittoria dello Stoccarda a Colonia.
RESTO D'EUROPA. È in Francia dove si sta consumando - tanto per non discordare con la Storia - la rivoluzione più interessante. Dopo il sorpasso messo in atto la settimana scorsa, la corsa del Marsiglia non accenna a conoscere soste. Contemporaneamente, il Lione campione in carica sembra sempre più in crisi e ora scivola a meno quattro dai rivali, scavalcato anche dal Bordeaux che ha la meglio nello scontro diretto. Con ordine: il Marsiglia va sotto con il Lorient ma ribalta il risultato grazie al solito Brandao, salendo a quota 64 punti. Nella sfida tra gli inseguitori, allo Chaban-Delmas i Girondins vincono 1-0 con il gol di Alou Diarra e scavalcano il Lione, salendo a quota 62. Lione ora tallonato dal Paris Saint Germain, che vince 3-0 con il Le Havre (ancora in gol l'ex romanista Giuly). Tutto invariato invece in Scozia, dove vincono sia Celtic sia Rangers. Ai biancoverdi bastano i due attaccanti Vennegoor of Hesselink e Mc Donald per regolare l'Aberdeen, mentre i Rangers devono faticare a Edinburgo per avere la meglio dell'Hibernian in un 3-2 esterno ad alto coefficiente di spettacolarità. Invariato il distacco minimo di un solo punto a favore della capolista Celtic. Si conclude invece nella più strana delle maniere l'Eredivisie olandese. L'AZ Alkmaar guidato dall'ex allenatore del Barcellona Louis Van Gaal, che non perdeva dalla seconda giornata di campionato, cede in casa per 2-1 contro il Vitesse, ma si laurea comunque campione d'Olanda. Un successo in piccola parte anche italiano, dato che nell'AZ milita Graziano Pellè, autore di tre reti in una stagione vissuta soprattutto da rincalzo. Per questo suo secondo successo nazionale (dopo quello ottenuto nel 1981), l'AZ deve ringraziare la contemporanea caduta delle due inseguitrici: il Twente secondo in classifica ha perso 1-0 a Rotterdam sotto i colpi del Feyenoord (ancora in gol l'eterno Makaay), mentre l'Ajax di Van Basten è andato incontro a una caporetto al Philips Stadion di Eindhoven, dove gli storici rivali del Psv hanno vinto con punteggio tennistico per 6-2. Molto vicino all'allungo decisivo anche il Porto nella Superliga portoghese. I Dragoes, che in settimana hanno sfiorato la qualificazione alle semifinali di Champions contro il Manchester, demoliscono l'Academica Coimbra per 3-0 (in rete il cannoniere Lisandro Lopez e l'ex interista Mariano Gonzalez) e per 80' minuti il loro vantaggio sullo Sporting Lisbona sale addirittura a 7 punti a cinque giornate dal termine.
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