Manovra economica, Monti vede i sindacati Cgil: "Sciopero? Prima parliamo col premier"

Continua il lavoro sulla manovra economica che settimana prossima sarà discussa in parlamento. Il 30% degli emendamenti è già stato bollato come inammissibile: ne restano almeno 850. Fini avverte: "E' verosimile che verrà chiesta la fiducia". I partiti trattano su Imu e pensioni. Ma le richieste del parlamento al governo costerebbero almeno 5 miliardi di euro e manca ancora un accordo sulla copertura delle modifiche. Da lunedì presidio davanti alle Camere per protestare contro la manovra. Dai trasporti al pubblico impiego sarà un mese fitto di scioperi. Monti convoca i sindacati: domani sera il vertice

Manovra economica, Monti vede i sindacati Cgil: "Sciopero? Prima parliamo col premier"

Domani sera il secondo round. Mentre la manovra economica licenziata dal Consiglio dei ministri si prepara all'esame del parlamento, il premier Mario Monti riprende la concertazione con i sindacati. I leader sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, incontreranno a Palazzo Chigi il Professore. La riunione tra la Triplice e il preidente del Consiglio si terrà a poche ore dallo sciopero generale unitario di tre ore indetto per lunedì. Ieri i segretari generali dei tre sindacati avevano inviato una lettera a Monti per chiedere un incontro urgente sulla finanziaria che settimana prossima sarà discussa in parlamento. Sebbene il 30% degli emendamenti sia già stato bollato come inammissibile, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha fatto sapere che "il numero resta cospicuo e induce a considerare verosimile l’ipotesi del voto di fiducia". Governo e Parlamento stanno lavorando per arrivare a un accordo sui due capitoli della manovra da modificare: Imu e indicizzazione delle pensioni. La revisione delle misure contenute nella nel decreto legge, come richiesto dalla maggioranza, avrebbe un costo di 4-5 miliardi di euro.

L’incontro tra il governo e i leader sindacali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella, dovrebbe svolgersi domani sera. Nei giorni scorsi le sigle sindacali avevano duramente criticato la pacchetto "salva Italia" sopratutto sul versante della riforma previdenziale e e sulla nota fiscale. Da qui la richiesta, a più riprese, di un incontro con l’esecutivo. Dopo la proclamazione dello sciopero generale di lunedì avevano inviato una lettera a Monti proprio per sollecitare il confronto e richiedere l’avvio di una trattativa sulle possibili correzioni da apportare alla manovra economica a salvaguardia dei redditi più bassi. A partire da lunedì ci saranno, dunque, presidi permanenti davanti alle Camere fino alla conclusione dell'iter parlamentare previsto per la manovra. "Non mi sembra ci siano grandi spazi di cambiamenti della manovra", ha detto la Camusso, a Radio 2, spiegando che prima di discutere di una eventuale revoca dello sciopero ci vorrebbero delle risposte da parte del governo che siano all’altezza delle richieste di equità avanzate. "Non si possono fare adesso delle ipotesi - ha concluso la sindacalista - Bisogna vedere se le affermazioni che ho sentito fare da Monti in questi giorni saranno smentite, ma non mi sembra ci siano grandi spazi di cambiamenti della manovra".

Per lunedì è previsto uno stop di tre ore nei trasporti con modalità stabilite a livello locale: sono escluse dalla protesta però tutte le attività di trasporto pubblico essenziale. Il 16 dicembre toccherà, quindi, ai bancari che incroceranno le braccia unitariamente per l’intero pomeriggio in tutto il settore del credito e delle riscossioni. Il pubblico impiego ha proclamato, invece, uno sciopero di otto ore per lunedì 19 dicembre, giorno in cui anche le Poste incroceranno le braccia per le ultime tre ore di ogni turno. Infine i metalmeccanici della Cgil hanno deciso di anticipare a lunedì 12 lo sciopero generale inizialmente previsto per il 16.

Oggi si è tenuta una riunione tra i vertici di Pdl, Terzo polo e Pd da un lato e il ministro per i Rapporti Piero Giarda dall’altro. Se è stato raggiunto l’accordo su come procedere alle poche modifiche possibili alla manovra, resta ancora irrisolto il nodo sulla copertura del pacchetto "salva Italia". Verrà, quindi, dato mandato ai relatori Vincenzo Leo del Pdl e Pier Paolo Baretta del Pd di lavorare insieme al sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, con la supervisione del ministro Giarda, per trovare il modo di scrivere gli emendamenti. L'Udc Bruno Tabacci ha, appunto, spiegato che permane il "nodo quattrini". Sulle coperture, infatti, "il governo è ancora sulle sue perché devono tornare i conti". Ancora non è emerso alcun emendamento condiviso tra i partiti che sostengono il Professore.

Sul tavolo del governo tecnico permangono diversi problemi. In primis, la riforma delle pensioni: Nel mirino anche l’Imu e la tassa sui capitali scudati. "Su questo punto - ha chiarito Tabacci - c’è qualche problema ma la platea degli scudati resta uno dei punti fermi della manovra".

Durante la riunione si è parlato anche della questione Ici sulla Chiesa, alla luce delle aperture di ieri del cardinale Angelo Bagnasco. "Non so se si troverà una soluzione in questo testo - ha detto Tabacci - o se si rimanderà ad altro. Il problema è distinguere l’uso degli edifici di proprietà della Chiesa".

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