Manovra, spunta una tassa su cartine e filtri per sigarette

Si tratta di una mico tassa di 0,005 euro che colpirà cartine e filtri "funzionali ad arrotolare le sigarette"

Manovra, spunta una tassa su cartine e filtri per sigarette

Tra le varie misure inserite dal governo giallorosso nella bozza di Legge di Bilancio spunta anche una mini tassa per cartine e filtri.

In particolare, la norma in questione andrà a colpire i cosiddetti "prodotti accessori ai consumi di tabacchi". La lista comprenderà le "cartine" e le "cartine arrotolate senza tabacco" ma anche i "filtri funzionali ad arrotolare le sigarette". Questi saranno "assoggettati ad imposta di consumo in misura pari a 0,005 euro il prezzo contenuto in ciascuna confezione destinata alla vendita al pubblico".

Detto in altre parole, stiamo parlando di una tassa di 5 centesimi, che ovviamente graverà sulle spalle dei consumatori italiani. Anche perché l'imposta sul consumo “è dovuta dal produttore o fornitore nazionale o dal rappresentante fiscale del produttore o fornitore estero all'atto della cessione dei prodotti alle rivendite", cioè ai tabaccai, i quali si vedranno molto probabilmente costretti ad aumentare il costo dei prodotti tassati.

Stop a vendita online

La stessa norma impone che i prodotti citati siano venduti solo ed esclusivamente dai rivenditori autorizzati. Non ci sarà più possibilità di acquistarli online, dal momento che “è vietata la vendita a distanza, anche transfrontaliera, ai consumatori che acquistano nel territorio dello Stato”.

Le altre tasse

Una micro tassa, quella su cartine e filtri, che quasi non si vede ma c'è. E si aggiunge a tutte le altre, sugar tax e plastic tax in primis. La prima, la tassa sulla plastica, dovrebbe scattare dal prossimo giugno e prevede un'aliquota di un euro per ogni chilogrammo di plastica o imballaggi utilizzati dalle imprese: mille euro a tonnellata; la seconda, meglio nota come "imposta sulle bevande analcoliche edulcorate", prevede un'imposta di 10 euro per ettolitro per i prodotti finiti, e 0,25 per chilogrammo per quei prodotti da utilizzare "previa diluizione". Quest'ultima misura non si applica alle bevande destinate a essere esportate. Prevista inoltre la tassa sulla fortuna, che prevede un prelievo fisso del 15% sull'ammontare delle somme giocate in lotterie e gratta e vinci e sulle relative vincite che superino la soglia di 500 euro.

Spese sanitare detraibili solo se effettuate con pagamenti elettronici

Per quanto riguarda le spese sanitarie, viene confermata la stretta sulle detrazioni per i redditi più alti. Stando alla bozza, sono ridotti progressivamente gli sgravi per i redditi di oltre 120 mila euro. Eppure il governo aveva dichiarato che le spese sanitarie sarebbero state esenti, invece eccole all'interno di una misura presente nella bozza. In ogni caso, si legge, "sulla rimodulazione degli oneri detraibili in base al reddito" sono in corso "valutazioni per escludere le spese sanitarie relative alle patologie più gravi". Non è finita qui, perché soltanto i pagamenti effettuati con strumenti elettronici, tra cui bonifici o carte, potranno essere conteggiati tra le spese detraibili al 19%; tra queste trovano spazio, dunque, anche quelle sanitarie.

Sul fronte famiglie raddoppia il bonus asilo nido. Il voucher per gli asili nido passa da 1500 a 3000 euro per i nuclei familiari con Isee fino a 25 mila euro; il bonus aumenta a 2500 euro per chi ha Isee fino a 40 mila euro e rimane invariato, a 1500 euro, per chi supera tale soglia.

Capitolo editoria: le scuole pubbliche che acquisteranno abbonamenti a

quotidiani o periodici potranno contare su un contributo fino all'80% della spesa sostenuta, mentre a Radio Radicale verrà prorogato per il periodo 2020-2022 il regime convenzionale con una spesa di 8 milioni di euro all'anno.

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