Luciano Gandini
Torna di attualità la proposta di intitolare una strada di Genova a Enzo Tortora. Sono ormai anni che la città natale del popolare presentatore televisivo, vittima della ingiustizia italiana, continua a negare questo riconoscimento. Dopo le circoscrizioni Centro Est e Centro Ovest, adesso a provarci è la circoscrizione Val Bisagno, per tramite del capogruppo di Alleanza Nazionale Domenico Morabito, insieme ai colleghi della Casa della Libertà in occasione del diciottesimo anniversario della morte di Tortora. L'occasione che si propone sembra essere delle più adatte. La nuova regolamentazione della circolazione che interesserà la zona di piazzale Marassi ha tra le conseguenze quella di realizzare una piazzetta senza nome. «Il documento - spiega Morabito - è appoggiato da tutte le forze politiche presenti in Circoscrizione. La vicinanza alla zona delle carceri rende fortemente simbolica questa proposta, visto che Tortora è stato assolto con formula piena dopo tre anni di carcere. Crediamo che sia giunta l'ora che il Comune di Genova risolva le sue problematiche burocratiche, annullando la delibera che istituiva una via Enzo Tortora in un pezzo di Via Pastrengo, visto che i condomini hanno vinto il loro ricorso al Tar contro questo provvedimento. In questa piazza non si possono presentare problemi di questo tipo, perché non vi sono civici che rischierebbero di essere penalizzati da un cambio di denominazione». La delibera della Giunta Comunale del 2000 richiamata dal consigliere di Alleanza Nazionale della Val Bisagno non è mai stata, infatti, formalmente ritirata. Quindi qualsiasi altra proposta non è mai stata accolta perché burocraticamente una strada ad Enzo Tortora esiste, anche se nella realtà così non è.
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