Una maratona per approvare il bilancio

Ancora tre settimane per arrivare all’approvazione della manovra in consiglio comunale fissata per il 29 luglio. L’iter del bilancio è una vera e propria maratona. Una corsa a tappe. I municipi hanno tempo fino al 19 luglio per trasmettere il parere. Stesso termine per le commissioni consiliari. Il 21 luglio la giunta esprimerà le controdeduzioni e il giorno dopo sarà la volta della relazione dell’assessore al bilancio Maurizio Leo in aula Giulio Cesare. Il 26, 27 e 28 luglio è fissata la discussione generale in consiglio. Lo stesso 28 luglio alle 14 scade il termine per la presentazione degli emendamenti. Infine il 29 luglio, a oltranza, inizierà la seduta di consiglio per la votazione finale del bilancio e delle proposte collegate.
Nel frattempo imperversa la battaglia mediatica. Un esempio fra tanti: «Servirà il visto della Guardia di finanza per segnare i bimbi all’asilo nido», titolava giorni fa il Corriere della Sera. Come dire, a Roma si vive (e si vivrà) in regime paramilitare. «Noi abbiamo semplicemente introdotto nel redditometro - spiega l’assessore Leo - un modulo con cui le famiglie dovranno dichiarare se possiedono auto di lusso, se sono iscritte a palestre, solarium, circoli privati, se hanno fatto delle crociere, e così via. Sulle dichiarazioni faremo degli accertamenti, chiedendo la collaborazione delle fiamme Gialle». L’assessorato ha scoperto che molti pur dichiarando un reddito basso, in realtà conducevano un tenore di vita elevato. La certificazione Isee, quindi, da sola non basta. «Con i controlli della Finanza potremo stanare i non aventi diritto, non solo dagli asili, ma da tutti i servizi pubblici agevolati - prosegue -. Le rette degli asili però hanno subito un aumento rilevante, da un minimo del 16 per cento a un massimo del 64. Ma erano ferme da dieci anni, le abbiamo dovute per forza adeguare. Tuttavia le famiglie romane continueranno a spendere molto meno di quanto si paga in media nel resto del paese. Poi abbiamo introdotto nel calcolo delle rette il quoziente familiare. Le famiglie numerose godranno di parecchie agevolazioni». La tariffa della raccolta rifiuti (Ta.Ri.) invece è fra le più alte in Italia. «Il servizio di smaltimento prevede che i costi siano compensati dai ricavi - aggiunge l’assessore -. Visto che Ama ha migliorato i servizi, necessariamente a fronte dei maggiori costi abbiamo dovuto alzare la tariffa (+9,8%, ndr). Le famiglie tuttavia hanno beneficiato dello sgravio dell’Iva (-10 per cento), in pratica pagheranno lo stesso di prima». Nella manovra finanziaria il Governo ha introdotto un’interpretazione (art 14, comma 33) secondo cui la tariffa rifiuti è un corrispettivo, non una tassa: l’Iva sulla Ta.Ri. in sostanza va pagata. «Aspettiamo di vedere se nel decreto la norma resterà così o verrà modificata - sottolinea Leo -. Però è chiaro che se sono norme nazionali, dovremo rispettarle. Non è giusto mettere una tassa sulla tassa. E infatti con l’abolizione dell’Iva sulla Ta.Ri. anche la Corte Costituzionale è andata nella stessa direzione. Vedremo. Nell’ipotesi peggiore cercheremo almeno di non gravare i costi sulle famiglie».
Un altro punto che scotta è quello dell’addizionale Irpef. Secondo voci dell’ultim’ora, l’innalzamento a 350 milioni dei fondi per Roma Capitale limiterebbe l’aumento dell’addizionale allo 0,30 per cento. Ma è sempre un balzo notevole, da 0,50 a 0,80. «L’aumento serve solo a pagare il piano di rientro - conclude l’assessore -. Noi non avremmo mai voluto aumentare le imposte ai cittadini, ma era una delle condizioni del governo per dare i contributi. I soldi vanno tutti a pagare fornitori, mutui.

Sia noi che la presidente della Regione Renata Polverini ci siamo trovati a fare i conti con una situazione di cassa disastrosa. Mi auguro che al momento del voto gli elettori si ricordino di chi li ha messi in queste condizioni».

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