Coincidenze? «Coincidenze e concomitanze su cui dobbiamo almeno riflettere con attenzione» dice Mario Margini, assessore al Lavori pubblici del Comune di Genova e uomo forte (ma non troppo) del Partito democratico. Fatto sta che la bufera giudiziaria che si è abbattuta sul porto ha lasciato molte perplessità a Margini, uno degli uomini di quella che fu la terna di candidati per succedere a Giovanni Novi. Dubbi e interrogativi legati alla tempistica dell'ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari nei confronti del doge di San Giorgio avvenuta proprio l'ultimo giorno del suo mandato. Non solo, Margini allarga il quadro delle coincidenze ricordando come «nello stesso giorno il presidente incaricato Marini abbia rifiutato l'incarico di nominare un nuovo governo», facendo capire, come uomini politici e figure istituzionali possano diventare un bersaglio più facile da colpire in questi «momenti di grave difficoltà e crisi delle istituzioni». Il tutto accompagnato dalla «piena fiducia nei confronti della magistratura da cui attendo con il massimo rispetto il seguito dell'inchiesta».
Ma Margini ci tiene a unirsi al coro di solidarietà - in realtà avvenuto soprattutto da destra - nei confronti del presidente dell'Autorità portuale. «Novi può aver fatto degli errori, come del resto possiamo fare tutti - chiarisce l'assessore comunale - ma per quanto io ne possa sapere, l'idea che Novi abbia potuto commettere azioni con dolo mi pare francamente non credibile». Solidarietà a cui si associa anche Enrico Musso, che però non vuole addentrarsi nell'inchiesta della Magistratura ricordando che «per come l'ho conosciuto io fino a prova contrarietà Novi rimarrà un galantuomo». Anche il capogruppo di Forza Italia Raffaella Della Bianca si associa alle parole già dette dal capogruppo in Regione Luigi Morgillo e da altri esponenti del suo partito. Nel mentre la giunta prova a rilanciare l'immagine del porto e chiede stabilità per uno scalo che deve garantire fiducia a livello internazionale. Lo stesso Margini, dichiara che «il vuoto di potere mi preoccupa tantissimo».
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