Marinetti show alla Fondazione Stelline

Nei nuovi spazi della Sala del Collezionista, settanta opere e una ricca sezione documentaria ricostruiscono le multiforme attività del fondatore del Futurismo nel centenario della nascita del primo grande movimento d'avanguardia italiano

Davanti alla più grande tavola parolibera realizzata da Filippo Tommaso Marinetti si resta senza parole, ma pieni di libertà. Si tratta di Bombardement d'Andrinople (1913-1914), una china su carta di 23x116 cm, proveniente dalla Ucla di Los Angeles e che affiancherà un nucleo di 30 tavole parolibere, presentate per la prima volta insieme. Un uragano artistico, un tifone semantico, una tromba d'aria intellettuale che, fino al 7 giugno, squasserà i saloni del Fondazione Stelline in corso Magenta 61 a Milano. Benvenuti alla mostra «F.T. Marinetti=Futurismo» illustrata in un catalogo curato con perizia da Federico Motta editore. Un'esposizione che approfondisce e riscopre la figura di Marinetti in tutta la sua ricchezza e complessità. «Un cretino con qualche lampo di imbecillità» disse di lui D'Annunzio, ma il vate - si sa - era molto astioso nei riguardi di chiunque gli rubasse la scena. E negli anni d'oro del Futurismo, Marinetti - con i suoi Manifesti - fece «mangiare fumo» all'Intellighenzia del tempo a colpi di improvvise accelerate giocate sulla velocità dell'azione: insomma, quel carburante più energetico e vitale del Futursmo di cui, ancora oggi, inaliamo sprintose particelle. È Marinetti il vero detonatore del nuovo corso dell'arte italiana, il genio della rivoluzione estetica che segna il cambiamento radicale nella società e nella nostra cultura degli inizi del '900. Un percorso espositivo tra ritratti e caricature; un'ampia sezione documentaria con manifesti, fotografie, cataloghi d'arte e cartoline. Bellissime le riviste d'epoca. Ma torniamo, per un attimo, alla tavola parolibera Bombardement d'Andrinople. Durante il conflitto bulgaro-turco del 1912, Marinetti si reca in zona di guerra come corrispondente del settimanale Gil Blas e assiste alle operazioni militari nella valle della Maritza, terminate in ottobre con l'assedio di Adrianopoli (l'odierna Edirne). Bombardement d'Andrinople, la sua più grande tavola parolibera finora conosciuta (si sviluppa per oltre un metro di altezza), è ispira appunto all'assedio della città turca.

Proveniente dall'archivio del poeta inglese Harold Monro (1879-1932), conservata presso la California University di Los Angeles, viene esposta a Milano per la prima volta. Più che gioire al grido di Eureka, sarebbe il caso di esaltarsi con un bel Zang Tumb Tuuum..

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