Mario, il vincitore (a sorpresa) del Gf: "Piaccio perché sono normale"

Il muratore confessa: «"Non avevo mai visto il reality. Nella Casa, Lina era la meno sincera". Poi racconta: "Mia mamma dice che sono un fallito. Ora me magnerò un po' dei 500mila euro del premio"

Mario, il vincitore (a sorpresa) del Gf: 
"Piaccio perché sono normale"

Milano - «Nun v’aspettate che piagno, regà, perché io nun piagno». Ha reagito così il muratore Mario Ferretti quando, lunedì notte, Alessia Marcuzzi lo ha proclamato vincitore del Grande Fratello 8. Fino a poco prima, a questo trentunenne di Montecchio in provincia di Terni, modi ingenui, fisico scolpito e occhi cerulei, sembrava impossibile intascare i 500mila euro messi in palio dal reality di Canale 5: «Sono svantaggiato. Tutti danno spettacolo, cantano e ballano, e io che so fare?», confidava col suo accento inconfondibile nelle sedute in Confessionale. «Ma se per caso vinco – sognava – apro un agriturismo al mio paese. Mi sono stufato di fare il muratore, è un lavoraccio. Comunque il furgone me lo voglio tenere, mi piace troppo». Ora di furgoni ne può comprare anche una dozzina. «Ma non mi serve a niente piangere e stare a fare tanti teatri», spiega, lasciando trasparire quella schiettezza che gli ha fatto guadagnare la vittoria e gli ha impedito di imperversare coi singhiozzi di rito - un caso senza precedenti nella storia del Gf - sugli oltre sei milioni di telespettatori che l’hanno visto volare fuori dalla porta rossa, in una girandola di fuochi di artificio e coriandoli.

E come è andata la prima notte lontano dalla Casa?
«Benissimo, ho dormito come un ghiro. Stamattina non riuscivano a svegliarmi, hanno dovuto chiamare Teresa», scherza contento.

Proprio la molisana Teresa Stinziani, nella Casa, è stata senz’altro la sua migliore amica, anche se vi siete scontrati spesso. Si aspettava di disputare la finale con lei?
«Mi è balenato il sospetto qualche giorno fa. Gli altri ragazzi continuavano a dire che era importante essere se stessi per fare colpo sul pubblico. Così ho iniziato a pensare che forse io e Teresa avevamo qualche chance. Eravamo i due più scemi, là dentro».

Non aveva architettato una strategia per vincere?
«Macché. In vita mia il Grande fratello non l’ho mai seguito. Ero senza punti di riferimento, e così mi sono arrangiato. Ho fatto vita di gruppo e ho detto quello che pensavo. Forse al pubblico è piaciuto questo, che sono uno normale, e che pulisco il bagno senza usare i guanti».

Come le è venuto in mente di presentarsi al casting?
«Dopo una vita di storie complicate con le donne, mi sono ritrovato single e ho deciso di spassarmela un po’. L’operaio che lavora con me mi ha proposto di accompagnarlo ai provini del reality. “Ma si, che mi frega”, mi sono detto. È stato uno sprazzo di “scioccagine”. Ma direi che è andata bene».

Lo rifarebbe?
«No, per carità. Ora voglio darmi una calmata, mettere la testa a posto».

In Casa, chi è stato il concorrente più spontaneo secondo lei?
«Teresa. Si è messa in gioco completamente, esponendosi alle critiche. Ma se ne infischiava. È tosta. Litigavamo sempre per delle scemenze ma poi passava tutto. Anche Francesco e Silvia hanno dimostrato di essere in gamba».

L’inquilino meno autentico?
«Lina credo. Cercava sempre di fare scena, sembrava decisa a emergere a ogni costo, a essere al centro dell’attenzione. E non era la sola».

In Casa si è definito «un fallito».
«Me lo dice mia mamma, ma in senso buono, perché vuole che mi dia una mossa. E io sono contento, le critiche mi fanno bene. E sono curioso di sapere che cosa diranno di me gli esperti del programma».

In questi tre mesi di reclusione è cambiato?
«Sì, ho pensato un sacco. Prima era un menefreghista. Facevo tutto quello che mi passava per la testa, la vita la pigliavo “a mozzichi”, senza farmi intimorire».

Ora avrà a disposizione 500mila euro.
«Cercherò di spenderli con giudizio. Ma, è certo, po’ me li “magnerò”».

Non aspira come tanti altri concorrenti a fare l’attore o a condurre un programma?
«Che paroloni. Di tv non ho un minimo di nozione, ma se mi capita ci provo».

Lei ha un figlio di sei anni, Gabriele, che vive con la madre.

Che cosa vorrebbe comprargli con i soldi del premio?
«Ci tengo a dire che non gli ho fatto mai mancare niente. Ma in effetti c’è una cosa gli vorrei proprio dare. Di starsene un po’ in campagna, tranquillo, insieme con me».

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