Maroni è sicuro: «Nessuno deve dimettersi»

da Milano

«Mi sembra francamente grave che una persona importante, o anche un semplice cittadino, veda sbattuta sui giornali una conversazione che non mi sembra tra delinquenti ma tra persone rispettabili che hanno rapporti cordiali. Nessuno deve dimettersi». Lo ha dichiarato Roberto Maroni, ministro del Lavoro, riferendosi alla vicenda che vede al centro il comportamento del governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio. «Ho una sensazione sgradevole. Spero che l'operazione della magistratura non sia dettata da interessi particolari che sarebbero, questi sì, contrari alle esigenze del mercato». Le intercettazioni alle telefonate tra Fazio e Fiorani sembrano «un'operazione fatta per danneggiare chi sta facendo il proprio mestiere rispettando le regole».
Per un altro ministro leghista, Roberto Castelli (Giustizia) «se di autentiche intercettazioni si tratta, auspico che da parte della Procura di Milano sia posta in essere una inchiesta mirata a chiarire chi abbia compiuto questa grave violazione del segreto d'indagine, consegnando i verbali di tali intercettazioni ai giornali».
Le polemiche nel mondo politico sono roventi. Per il leader della Margherita, Francesco Rutelli, «l’arbitro non deve giocare». E aggiunge: «Se vinciamo le elezioni, basta governatori a vita». Il segretario di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti, pur critico sulla vicenda («serve maggior trasparenza e più vigilanza da parte del Parlamento»), afferma: «Trovo sconcertante che si facciano dei rilievi sul telefono del governatore della Banca d’Italia». Il responsabile economico dei Ds ed ex ministro dell’Industria, Pierluigi Bersani, commenta: «Certo che queste intercettazioni, se non smentite, almeno dal punto di vista dello stile raffigurano un quadretto non gradevole». Il segretario dell’Udc, Marco Follini, sottolinea: «Ho sempre difeso l’autonomia e l’indipendenza della Banca d’Italia. Ma l’autoreferenzialità è un limite». Il ministro dei Beni culturali, Rocco Buttiglione, invoca l’intervento di Siniscalco: «Vorremmo che il ministro dell’Economia ci rassicurasse dicendoci che tutto si sta svolgendo secondo le regole».

Il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi, osserva che in Italia ci sono «troppi veleni»: «Leggere sui giornali le intercettazioni telefoniche che dovrebbero far parte del segreto istruttorio offre un’immagine non positiva del nostro Paese». Chi chiede invece le dimissioni di Fazio è la Falbi, il sindacato più rappresentativo dei lavoratori della Banca d’Italia.

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