nostro inviato a Campiglio
Ovviamente è molto contento, è fiero, perché «la Ferrari è eccezionale», «perché Schumacher è un grande maestro» e confrontarsi con lui è fantastico. E poi «non cè scritto numero due sul mio contratto», ma tutta Campiglio e il mondo e i giornalisti brasiliani arrivati per levento, sanno che di numero due si tratta. Nei fatti, però. «Cercherò di fare come Alonso, è un grande pilota, siamo coetanei (24 anni, ndr), ha avuto la sua opportunità e lha sfruttata: un anno alla Minardi, poi collaudatore, poi le prime vittorie e infine... in fondo la nostra carriera è simile».
Mentre Felipe fa ampio uso di aggettivi e speranze ridondanti, mentre si vocifera che il genio della F1, Adrian Newey, passato dalla McLaren alla Red Bull-Ferrari possa nel 2007 arrivare a Maranello nel caso Brawn lasciasse, mentre accade tutto questo a qualche chilometro da Massa cè un pezzo del suo futuro che fa collezione di lividi sulla tavola da snowboard, Valentino Rossi. Rigorosamente in incognito, rigorosamente per i fatti suoi. La Ferrari, ovviamente, non ne sa nulla. Così, mentre uno fa acrobazie con la tavola, laltro fa acrobazie dialettiche per rispondere al plotone che fa fuoco e gli ricorda che ha un contratto di un anno, che a fine stagione potrebbe cedere il posto a Rossi: «È davvero interessante e divertente vedere che tutti parlano del 2007 come se il 2006 non esistesse. E invece è ancora tutto da giocare. Sono concentrato e in tutta la mia carriera mi sono sempre guadagnato il futuro di anno in anno... Comunque è bello vedere che Valentino cerca di fare il passo dalle moto alle auto, però gli mancano tanti anni di kart... e anche a livello fisico serve una preparazione diversa. Certo è molto più bello vedere il suo talento sulle moto».
Felipe ha le idee molto chiare: «Voglio guadagnare il mio spazio nella squadra e in F1... Battere Schumi? Non ho ancora sognato come sarà la prima gara con la Ferrari, lo farò presto e spero di sognare di far bene. Ogni pilota vuole essere il migliore e farò il possibile per diventarlo, ma se un giorno lui deciderà di ritirarsi non è perché sono riuscito a batterlo, ma perché non si diverte più».
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