"Matt-man", divo ma fragile. Abbiamo perso un "amico"

Morto il Chandler di "Friends", serie culto degli anni Novanta. A lungo è stato schiavo di droghe e alcol

"Matt-man", divo ma fragile. Abbiamo perso un "amico"
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«The Big Terrible Thing». Per tutta la vita Matthew Perry ha combattuto contro quella terribile grande cosa. Alcol, dipendenza, depressione, droghe, psicofarmaci, ansia, pressione per il successo. Una vita, due storie. L'uomo che ingurgitava di tutto pur di nascondere, zittire, non ascoltare il buco nero che aveva dentro; l'attore che strappava risate nell'appartamento di Mahnattan nei panni dell'amatissimo personaggio Chandler Bing di Friends, una serie che ha cambiato la storia della televisione.

L'attore è stato trovato morto annegato ieri nella sua villa nell'area di Los Angeles, sulla cresta di una collina con veduta sull'oceano: era disteso nella jacuzzi. E, per culmine dell'ironia, l'ultimo messaggio pubblico (del 23 ottobre) che ha lasciato al mondo è una sua foto immerso nell'acqua di una piscina con il post: «Capisci cosa sto cercando di dirti? Sono Mattman». Aveva 54 anni.

Perry riusciva a trovare il gusto della battuta anche nei momenti più difficili, come ha sempre fatto sul set di Friends: 10 stagioni, 236 puntate, 10 anni in onda sulla Nbc (dal 1994 al 2004) e da noi su Raidue e Raitre. «È come tra i pinguini: quando uno è malato o è ferito, gli altri lo circondano e lo sostengono, gli girano intorno finché il pinguino non riesce a camminare da solo. Questo è un po' quello che il cast ha fatto per me». Così Perry aveva raccontato nel suo straziante, sincero e pure divertente libro di memorie Friends, Lovers and the Big Terrible Thing, ricordando come gli altri attori della serie, da Jennifer Aniston (Rachel) a Courteney Cox (Monica, moglie di Chandler), a David Schwimmer (Ross), a Lisa Kudrow (Phoebe) e Matt LeBlanc (Joey) avevano cercato di aiutarlo con pazienza. Amici a cui Perry invidiava la capacità di non buttarsi via, mentre lui per anni aveva alternato periodi in cui si calava anche 55 pasticche al giorno (come antidolorifico dopo un incidente su una moto d'acqua) a periodi riabilitazione e ripresa. «Nessuno di loro ha dovuto lottare per tutta la vita - aveva scritto - con un cervello progettato per ucciderti... A nessuno di loro è toccato in sorte questo mostro con cui combattere. Darei qualsiasi cosa per non averlo».

Una consapevolezza che, almeno nel 2022 quando dà alle stampe il libro, sembra portarlo a una svolta, a prendere la vita con maggiore serenità. «La mia vita, comunque, non è più in fiamme - scrive - Oso dirlo in tutto questo tumulto. Sono cresciuto. Sono più autentico, più genuino. Non ho più bisogno di far strillare dalle risate le persone riunite in una stanza. Ho bisogno soltanto di stare dritto e di andarmene da quella stanza». Ma, probabilmente, da quella stanza non era mai uscito del tutto: nella sua casa non sembra (almeno dai primi accertamenti) siano state trovate droghe, ma molti farmaci antidepressivi.

La morte ha gettato nello sconforto i suoi milioni di fan, colleghi e amici. «Siamo devastati. È stato un vero dono per tutti noi» è il ricordo postato nell'account ufficiale della sit-com. Sul luogo è accorsa la madre della star, Suzanne Marie Langford, giornalista e portavoce dell'ex premier canadese Pierre Trudeau, padre dell'attuale premier Justin Trudeau, il quale pure ha ricordato l'amico e compagno di scuola: «La sua scomparsa è scioccante e triste. Non dimenticherò mai i giochi che facevamo nel cortile della scuola e la gioia che ha portato loro. Grazie per tutte le risate, Matthew».

A trovare il corpo di Perry è stato l'assistente che ha raccontato che ieri mattina l'attore era uscito per fare sport e sembrava aver avuto una giornata normale.

«Salve, il mio nome è Matthew, anche se potreste conoscermi con un altro nome. I miei amici mi chiamano Matty. E dovrei essere morto». Così comincia il suo libro. E finisce la sua vita.

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