Maurizio Costanzo fra Bossi e Pasolini

Maurizio Costanzo, Show. Vent’anni di storie e di personaggi, Mondadori 2001, pagg. 370, euro 8.
Pagina 222: «L’“Uno contro tutti” con Umberto Bossi, nel 1991, fui costretto a sospenderlo con mezz’ora di anticipo. (...) Giobbe Covatta a Bossi: “Sono un comico, proprio come lei, caro collega Bossi...”. Ciccio Ingrassia a Bossi: “Ma il popolo, caro Bossi, che cazzo deve fare?...”. Roberto Gremmo della Lega Alpina: “Caro Bossi, noi abbiamo due consiglieri comunali che ti faranno un culo così...”. Era volato anche uno “stronzo” lanciato all’assente Giuseppe Garibaldi, colpevole di aver fatto l’unità d’Italia. Avevo fatto rapidamente chiudere il sipario. Il giorno dopo i commenti dell’onorevole Bossi non erano da meno della serata: “Con un vagone volante hanno fatto arrivare tutti i miei oppositori. Io l’ho messa sul ridere. Per la prima ora ho dato spiegazioni, poi man mano che si avvicinava la stretta gli ho dato quattro calci nel culo”.

Mi sentivo sconfitto, anche se la puntata aveva registrato un milione settecentomila spettatori, share 34,11 per cento, con punte di due milioni duecentosettantamila e share del 41 per cento intorno alla mezzanotte. Ero dispiaciuto soprattutto pensando allo share bassissimo che aveva avuto una puntata della settimana precedente sul peso dell’assenza oggi in Italia di Pier Paolo Pasolini e sul silenzio degli intellettuali».

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