Lucio Giordano
da Roma
Marco Mazzocchi, da domani, su Raidue alle 22.30, dividerà la ribalta della Domenica sportiva con Paola Ferrari. Si sente penalizzato?
«Al contrario. Ringrazio il presidente della Lega Galliani, con il suo numero da circo sui diritti del calcio. La Rai aveva un accordo sulla parola: è stata scavalcata dallasta del 30 luglio. Il mercato è mercato ma a mio parere i dirigenti Rai hanno fatto bene a rifiutarsi di competere offrendo provocatoriamente 100 euro per i diritti sulla serie A».
E comunque niente più 90° minuto...
«Così io condurrò in condominio la Ds al fianco di Paola Ferrari, unamica con la quale da anni volevo lavorare. In due il programma sarà più forte, ne sono certo».
Tra le novità, Alena Seredova. Che ruolo avrà?
«Lopinionista a tutto campo. La puntavo da tempo, sono riuscito finalmente ad averla in squadra. Alena tra laltro è esperta di calcio ed è fidanzata con un noto calciatore».
Gigi Buffon. Sarà contento Luciano Moggi.
«So già dove vuole andare a parare. Ma gli altri, da me a Marco Civoli a Giorgio Tosatti, che ritrovo a distanza di quattro anni dalla nostra ultima Domenica sportiva, non tireremo la volata alla Juve».
Non pensa che il pubblico alle 22.30 arriverà sazio di calcio?
«Ma io sarò carico. La sera prima, a partire però dal 18 settembre, avrò danzato con la giovane Vincenza in Ballando sotto le stelle. Scherzi a parte, lo scorso anno la Ds aveva riacquistato fette di pubblico rispetto al Controcampo di Italia 1. Questanno vogliamo proseguire su quella strada con alcune novità che non posso anticipare».
Lei e la Ferrari vi siete già messi daccordo?
«Interagiremo, passandoci tranquillamente la parola. Il fatto di stimarci è un punto in più a nostro favore».
Questanno mi raccomando, niente pubblicità, Mazzocchi: eviti di farsi sospendere ancora dallOrdine dei giornalisti. Le fa ancora rabbia lo stop?
«Certo. Ho pubblicizzato per una radio privata una ditta di condizionatori. Il compenso lho devoluto in beneficenza ma non è servito. LOrdine mi ha sospeso per due mesi senza attendere il mio ricorso. Nel frattempo, senza andare indietro al caso Biscardi, testimonial di una scuola dinglese, altri due colleghi hanno fatto pubblicità per unazienda di abbigliamento e non gli è successo niente.
E pensare che in Rai passa per un raccomandato di ferro.
«Fiero allora di non avere santi in Paradiso».
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