Medicina e letteratura sullo stesso binario

Il concetto sullo sfondo è che cultura e scienza debbano incontrarsi e dialogare, possano sostenersi e rafforzarsi a vicenda. «Con risultati sorprendenti, inaspettati», come assicura Paolo Grillo, direttore delle relazioni istituzionali di Merck Serono (nella foto). L’azienda è diventata una specie di autorità in materia: sono 10 anni che porta avanti un programma ben articolato, in cui medicina e letteratura percorrono lo stesso binario, escono dal chiuso di laboratori e università per sposare un linguaggio comune, che è divulgativo senza svilirsi. Che, insomma, diventa comprensibile a tutti, a partire dai giovani. «Nell’anno scolastico 2006-2007 – spiega Grillo – abbiamo lanciato anche il concorso «La scienza narrata». Facciamo seguire i ragazzi da una squadra di esperti e li invitiamo a scrivere un racconto breve a sfondo scientifico. I lavori sono davvero pregevoli, intensi, sono la prova che gli studenti hanno soltanto bisogno di essere indirizzati». Partita dal liceo Tasso di Roma, l’iniziativa è stata progressivamente estesa alle scuole superiori della capitale, poi a quelle di Milano e Torino. «L’obiettivo è aggiungere due capoluoghi di regione ogni anno, fino a renderla nazionale». La spinta viene dall’entusiasmo con cui l’esperimento è stato accolto. Ad una logica identica ubbidisce il «Premio letterario Merck Serono», che ha già raggiunto il traguardo dell’ottava edizione. «La sua forza è la sua originalità, la sua unicità», sintetizza Grillo, che poi aggiunge: «Premiamo il miglior romanzo che utilizza concetti scientifici per sviluppare la storia, mentre un’altra sezione è dedicata alla divulgazione scientifica. I temi spaziano a 360 gradi, non bisogna per forza concentrarsi su una patologia in particolare». La giuria è di primissimo livello (scienziati e giornalisti), i vincitori saranno svelati il mese prossimo, mentre la cerimonia di premiazione si svolgerà a luglio, a Roma, a Villa Miani. In passato il riconoscimento è andato sia a nomi illustri che a belle scoperte, tra cui Paolo Giordano, che con «La solitudine dei numeri primi»si è poi assicurato lo Strega.

«Così si rendono accessibili ai meno esperti argomenti di grande attualità spesso trattati in modo troppo specialistico, come la genetica o le biotecnologie». L’impegno di Merck Serono non si ferma qui: da 10 anni è attiva l’«Accademia delle biotecnologie», che organizza convegni e giornate di formazione.

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