La medicina estetica tra corpo e psiche

Grande affluenza al decimo congresso di Medicina estetica organizzato dalla Società scientifica Agorà di Milano, appuntamento che ha richiamato duemila iscritti e più di 200 relatori da tutto il mondo, e che si è concluso sabato.
Una medicina per rendere più belli il viso e il corpo? «Non solo», spiega il dottor Alberto Massirone, presidente del Congresso. «L’interesse che il mondo scientifico dimostra per la medicina estetica deriva dalla complessità di questo settore che non tratta solo il miglioramento estetico ma si occupa anche dell’equilibrio psicofisico della persona, e riguarda quindi tutte le branche specialistiche della medicina. Non a caso sono presenti specialisti di settori diversi, dalla chirurgia estetica alla nutrizione, dalla dermatologia alla cosmetologia e alla flebologia».
Ma prima occorre fare qualche distinzione. «Bisogna distinguere tra chirurgia estetica e medicina estetica, due campi in cui spesso le persone tendono a fare confusione, ma che sono due cose diverse. La prima è un atto chirurgico, con finalità estetiche o ricostruttive, la seconda utilizza prevalentemente l’atto medico non invasivo, come il peeling, le microiniezioni dermiche, i filler, o il laser».
Ma oltre alle novità in programma in tema di tecniche sempre meno invasive di ringiovanimento e per combattere macchie, melasma e adiposità, emerge un nuovo indirizzo di carattere preventivo della medicina estetica, che vede nell’inestetismo un campanello d’allarme.
«Il problema estetico va interpretato come un segnale che permette di individuare e prevenire le patologie che possono averlo causato, con un miglioramento della qualità di vita del paziente. È dunque anche una disciplina dai contenuti predittivi, che si avvale di strumenti di ultima generazione e che interessa un campo sempre più vasto, che va dall'adolescente, che può avere problemi legati all’acne, alla cellulite, al sovrappeso, che possono causare un vero disagio psicologico, fino all’ultraottantenne, che presenta spesso problemi di deficit muscolare. Ma si possono anche prevenire insufficienze veno-linfatiche, problemi legati al sovrappeso come ipertensione e diabete». Facciamo un esempio, partendo da uno dei problemi estetici che affliggono maggiormente le donne, la cellulite. «Intercettarne l’evoluzione non è solo un problema di natura estetica, ma anche funzionale», dice l'esperto.

«La compromissione del tessuto adiposo negli arti inferiori infatti si può riflettere anche sul ritorno venoso e linfatico con un deficit di circolazione fino ad arrivare in casi estremi a varici, ginocchio valgo o piede piatto».

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