«Medicina generale» e «Il pirata» Ecco le nuove fiction di Mamma Rai

Presentati brani del film tv dedicato a Marco Pantani e la serie sui Mille

Laura Rio

nostro inviato

a Saint Vincent

La bella sorpresa dovrebbe arrivare da Medicina generale. Di sicuro impatto sul pubblico sarà Il pirata - Marco Pantani. Dagli spezzoni che si sono visti in anteprima alle Telegrolle, il premio per le fiction in corso da ieri a Saint Vincent in cui vengono presentate le novità stagionali, pare proprio che Raiuno prepari qualche pezzo forte per i prossimi mesi. In onda tra gennaio e febbraio anche la mini serie dedicata all'impresa dei Mille.
Nel solco di Er-medici in prima linea, la serie girata nell'ospedale Forlanini di Roma, ha i ritmi e la velocità tipici delle serie americane che così poco si ritrovano nella televisione italiana, e ugualmente è molto calata nella nostra realtà. A giudicare dai pochi minuti visti, lascia una sensazione positiva. In particolare, sembra perfetta nel ruolo della giovane caposala l'attrice Nicole Grimaudo. Prodotta da Grundy Italia, la serie in 13 puntate, racconta la vita di un gruppo di medici che lavora nel reparto, appunto, di Medicina generale di un grande ospedale, mischiando situazioni drammatiche con elementi di commedia. Niente pronto soccorso con relativi ritmi frenetici, ma un reparto dove si intrecciano le storie di dottori e infermieri accanto a quelle dei pazienti. Come in Er, ogni puntata si focalizza su tre o quattro vicende. «Puntiamo - spiega Enzo Tarquini, della Grundy - a calare la fiction nell'attualità: si parlerà per esempio delle conseguenze sulla sanità dell'ultima finanziaria». A questa serie, ne seguirà un'altra, ambientata invece in un ospedale milanese, in onda il prossimo anno.
Capitolo Pantani. Il film (in un'unica puntata) tanto atteso, diretto e prodotto (con la Ballandi) da Claudio Bonivento, è stato terminato pochi giorni fa. Nel ruolo del campione il convincente Rolando Ravello, che si è preparato in maniera certosina per rendere al meglio la grandezza del ciclista. Entusiasta il regista che vuole restituire agli appassionati che lo hanno amato il ricordo di «un grande campione che non ce l'ha fatta, di un uomo che faceva sognare milioni di persone, ma che si è perso nelle sue fragilità». Nel film si sentiranno alcune frasi di una intervista rilasciata da Pantani a Gianni Minà dopo la squalifica di Madonna di Campiglio che in sostanza, rimandano, alla tesi di un complotto o qualcosa di simile. La fiction ripercorre le tappe della vita e della carriera del ciclista, mostrando soprattutto i motivi psicologici che l'hanno portato all'uso di droga ma evitando di insistere sugli ultimi giorni e sulla terribile morte solitaria. Anche la spedizione dei Mille raccontata da Stefano Reali cerca di mostrare un punto di vista diverso: non si narrano solo le gesta dei garibaldini sbarcati in Sicilia che combattono per unire l'Italia come si legge nei sussidiari scolastici.

Ma si dà voce (nella parte del cattivo Daniele Pecci) anche alla storiografia che mette in luce il punto di vista borbonico e dei siciliani che preferivano rimanere staccati dal continente. Non manca l'ingrediente amoroso, anzi: è la passione di un giovane siciliano (David Coco) per la rampolla di buona famiglia in vena rivoluzionaria (Cristiane Filangieri) a fare da tessuto alla serie.

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