Il medico Cristina muore davanti agli amici sui monti

Il gastroenterologo milanese 68enne, dirigente negli ospedali San Paolo e San Carlo è morto il giorno di sant'Ambrogio davanti ai suoi amici durante una escursione sull'Alpe Mota

Il medico Cristina muore davanti agli amici sui monti
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Un malore fulminante. Si è accasciato all'improvviso e ha perso i sensi, non si è più ripreso: in una manciata di secondi Maurizio Cristina (nella foto, ndr) non c'era più. Il gastroenterologo milanese 68enne, dirigente negli ospedali San Paolo e San Carlo è morto il giorno di sant'Ambrogio davanti ai suoi amici durante una escursione sull'Alpe Mota, a Introbio, in Valsassina (Lecco).

L'allarme è scattato appunto venerdì poco dopo le 11 nella zona del Fo de tè, lungo un sentiero a circa 1.600 metri di quota che da Introbio porta al rifugio Buzzoni. Gli amici di Maurizio Cristina vedendolo accasciarsi a terra hanno immediatamente allertato i soccorsi, che si sono mossi da terra, con i volontari del Soccorso Alpino da Barzio e i carabinieri del comando di Lecco e i vigili del fuoco, e con un elisoccorso decollato da Sondrio, mentre alcuni degli amici cercavano di raggiungere in fretta il rifugio per prendere il defibrillatore. Al suo arrivo, però, il medico d'urgenza non ha potuto che constatare il decesso di Cristina.

Cristina dal 2010 era docente di Medicina interna e Infermieristica all'Università Statale di Milano ed era conosciuto anche per la sua grande passione per la musica, la montagna e l'escursionismo.

È un medico anche l'uomo di 60 anni che adesso è ricoverato in coma a Niguarda dopo essere stato travolto da una vettura sabato sera all'angolo tra via Troya e piazza Napoli mentre attraversava la strada. L'incidente si è verificato poco dopo le 23.

Stando ai primi accertamenti della polizia locale, il 60enne stava attraversando sulle strisce pedonali, ma forse (la polizia locale sta tuttora ricostruendo l'accaduto) il semaforo per lui era rosso. L'impatto con la vettura, una Mercedes guidata da un 56enne che stava transitando a velocità sostenuta, è stato molto violento: il ferito è stato sbalzato a metri di distanza e ha perso subito di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) il medico è stato trasportato al pronto soccorso del Niguarda in condizioni critiche. All'arrivo in ospedale, infatti, era in coma con gravi traumi alla testa, all'addome e alle gambe.

L'uomo alla volante della Mercedes si è subito fermato a

prestare soccorso ed è stato ascoltato dai vigili che hanno quindi acquisito le immagini registrate dalle telecamere all'incrocio per capire esattamente chi, tra il pedone e chilo ha investito, abbia ignorato il semforo.

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