Mercato? Siamo alla canna del gas

Ci sono talmente così pochi soldi che i club stano diventando come l'Alitalia che se non volava ci guadagnava. Ma il campionato parte, gli ingaggi vanno pagati e ai tifosi qualcosa bisogna dire.

Ci sono talmente così pochi soldi che i club stano diventando come l'Alitalia che se non volava ci guadagnava. Ma il campionato parte, gli ingaggi vanno pagati e ai tifosi qualcosa bisogna dire.
Nell'ordine: la Fiorentina rinuncia a Keirrison, il Chelsea sta cercando di liberarsi di Ricardo Carvalho, il Wolfsburg cede Martins, il Napoli molla Datolo, l'atalantino Valdes va allo Sporting Lisbona, il Barcellona accende un cero a chi raccatta Ibrahimovic. Cosa hanno in comune tutte queste notizie? Semplice: in genere viene enfatizzato l'acquisto di un giocatore, nei casi sopracitati invece si applaude a chi è riuscito a sbarazzarsene. Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, avvilito per la mancanza di movimenti soprattutto in uscita, ha scoperto l'acqua calda: «Il mercato del calcio italiano è fermo, non c'è una lira. Guardate i movimenti delle grandi, davvero limitati, e mi darete ragione.

È una spia da prendere davvero in considerazione e fa il paio con il fallimento del nostro sistema calcio ai recenti Mondiali. Siamo alla canna del gas».. Lo Monaco ha confermato l'offerta del Catania al Bayern per Josè Sosa, e l'interesse per altri due argentini, Milton Caraglio e Ariel Paglialunga. Sempre che riesca prima a vendere.

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