Mercato Trionfale, il record dei lavori-lumaca

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Monia Baldascino

Dieci mesi di ritardo accumulato in undici mesi di lavoro. Un record negativo, quello della costruzione del nuovo mercato Trionfale, che ha fatto esplodere la rabbia degli abitanti e dei commercianti di Prati. Ieri più di un centinaio di persone sono scese in strada per denunciare i fortissimi disagi che chi vive o ha un negozio in zona è costretto a sopportare dall’agosto scorso. Da quando, cioè, i box di uno dei mercati più antichi e frequentati di Roma sono stati «temporaneamente» spostati sui marciapiedi di via Andrea Doria per permettere l’allestimento di una nuova struttura coperta. La società privata Cmb (Consorzio muratori e braccianti di Carpi), che si è aggiudicata l’asta bandita dal Campidoglio, si era impegnata a realizzare il tutto entro 18 mesi. Ma il cantiere è fermo da tempo e la situazione potrebbe durare a lungo. Perché intanto è stato varato un nuovo progetto che prevede anche un parcheggio sotterraneo con 700 posti auto e palazzoni di 24 metri per uffici e magazzini. «L’idea a cui avevamo dato il nostro assenso - precisa Roberto Vernarelli, presidente del XVII municipio - è stata completamente stravolta. Noi non possiamo sopportare che quest’inferno duri anni per una speculazione edilizia privata».
Il quartiere, infatti, è nel caos. «Avevamo chiesto al Comune delle garanzie - spiega Rosita Torre, consigliere e organizzatrice della protesta - ma sono state disattese». Innanzitutto i residenti sottolineano la necessità di una derattizzazione settimanale in tutta la zona; al momento viene bonificato solo il viale centrale, mentre nelle stradine laterali, comunque invase dai venditori, gli abitanti vedono passeggiare i topi sotto le proprie finestre. Altro grosso disagio: con lo spostamento dei banchi, i residenti hanno perso circa 100 posti di parcheggio gratuiti; era stato quindi richiesto un allargamento del permesso oltre via Trionfale. Gentilezza concessa dalla Sta a pochi e senza utilizzare un criterio chiaro: «In via Giordano Bruno - precisa Rosita Torre - hanno il permesso fino al numero civico 73, dal 74 in poi è stato negato. È assurdo». Si aggiungono poi i problemi di ordine pubblico. Durante la notte lo spazio tra i box diventa un sicuro riparo per spacciatori e malviventi di ogni genere. «Avevamo richiesto un rafforzamento della vigilanza notturna - racconta Mario, proprietario di un banco di frutta - ma qui si vedono solo un paio di guardiani». Evidentemente insufficienti visto che i venditori lamentano continui furti agli stand. La lista delle lamentele non finisce qui: c’è chi si arrabbia perché ci sono pochi vigili a far defluire un traffico, chi denuncia gli scarsi controlli che favoriscono il proliferare di bancarelle abusive, chi sottolinea la lentezza dell’Ama nel ripulire le strade e l’esiguo numero di cassonetti per i rifiuti. Insomma una rivolta in piena regola. «Sembrava un tentativo di riqualificazione del territorio e invece si è rivelato solo un grosso affare e certo non per noi», conclude Vernarelli.

E chiede indennizzi per i danni subiti dai commercianti a causa dei ritardi, forti sconti per gli abitanti nell’acquisto dei box una volta che il parcheggio sarà terminato e la concessione di un discreto numero di appartamenti per gli anziani del quartiere.

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