Polvere sahariana dall'Italia alla Scandinavia: ecco le cause e cosa può succedere

I cieli d'Italia sono solcati da un'enorme massa di polvere sahariana che ricade assieme a piogge e nevicate: ecco di cosa si tratta, quale sarà la sua prossima evoluzione e le cause di questo fenomeno

Fonte: Copernicus
Fonte: Copernicus
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La gigantesca "trottola" ciclonica presente tra le Isole Maggiori e la Tunisia ben osservabile dalle immagini del satellite è responsabile dell'accumulo della cosiddetta polvere sahariana che viene "pescata" dai forti venti di Scirocco direttamente dal deserto più grande del mondo e che oggi interessa i cieli di gran parte del nostro Paese. Anche se il Sahara è geograficamente molto vicino al nostro Paese ma anche alla Penisola Iberica, le sue polveri si spingeranno in territori molto più settentrionali "sporcando" i cieli anche di città come Oslo, Stoccolma ed Helsinki nei prossimi giorni.

Sabbia desertica fino in Scandinavia

Come mostra l'animazione fornita dal sistema Copernicus che si occupa del Servizio di Monitotaggio dell'Atmosfera dell'Unione Europea, c'è un'enorme massa di colore rosso presente specialmente sul Mar Ionio a indicare l'enorme quantità di quella polvere desertica in sospensione nei cieli che cade assieme alle precipitazioni con la tipica colorazione giallastra che ricopre ogni cosa (automobili, pavimenti, ecc.). "Ecco il trasporto del pennacchio attraverso il Mediterraneo e l'Europa sud-orientale fino alla Scandinavia nei prossimi giorni nella previsione della profondità ottica dell'aerosol", afferma su X Mark Parrington, scienziato senior di Copernicus.

Quale sarà l'evoluzione

Guardando la simulazione di quanto accadrà nelle prossime ore si accorgerà che dopo il picco di polvere sahariana registrato oggi nel nostro Paese (soprattutto Puglia e zone ioniche) che ha a che fare con queste minuscole particelle di sabbia, la giornata di venerdì 1° marzo vedrà un'attenuazione con quella "macchia gialla" ben visibile che, grazie alle correnti d'alta quota, arriverà fin verso la Scandinavia insistendo fino alla giornata di lunedì 4 marzo. In Italia, invece, un'altra sciroccata domenica solleverà queste polveri che coloreranno nuovamente i cieli del Centro-Sud. L'unità di misura è nm (nanometri) e il sistema Copernicus utilizza la profondità ottica dell'aerosol a 550 nm per stimare quanto pulviscolo sahariano si troverà nel cielo.

Le cause

Per il nostro Paese non si tratta di una situazione così infrequente, tutt'altro: stavolta, però, la forza del ciclone mediterraneo e il suo movimento in senso antiorario nei pressi del Nord Africa fa sì che la quantità di polvere sahariana sia maggiore che in altre occasioni a causa dei forti venti da Scirocco che stanno investendo soprattutto i mari più a est.

"Dal punto di vista scientifico va chiamata polvere sahariana perché la dimensione della maggior parte del materiale trasportato dal vento è molto piccola, mentre per definizione si parla di sabbia solo per le particelle più grosse, da 0.063 mm a 2 mm di diametro", hanno spiegato gli esperti di Meteored. "Sono i venti che soffiano dalle zone desertiche a trasportare le polveri e, in misura minore, sabbie finissime anche a lunghissima distanza. Non è però sufficiente che soffino i venti dal deserto per sollevare e trasportare la sabbia", aggiungono.

E cosa deve succedere? In primo luogo nelle aree di origine desertiche devono esserci certe condizioni affinché si possa sollevare quella polvere e ciò avviene quando c'è forte instabilità atmosferica. "Il viaggio avviene poi grazie alle correnti atmosferiche ed in particolare con la presenza di una corrente a getto subtropicale".

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