Il Milan fa il Maxi per avere Tevez E gli resta solo Lopez

Il Milan fa il Maxi  per avere Tevez E gli resta solo Lopez

Un colpo di scena dietro l'altro. Meglio (o peggio, dipende dai punti di vista) di una nottata elettorale. Al ballottaggio, come l'ha definito Max Allegri, alla fine l'ha spuntata Maxi Lopez. Il candidato meno forte, ma alla fine vincente. Poco dopo le 19, in leggerissimo ritardo rispetto all'anticipazione di Adriano Galliani, l'ormai ex attaccante del Catania è diventato così un giocatore del Milan. Depositato il contratto in Lega, come promesso.

E Carlos Tevez? Limitarci a dire che non sarà rossonero (per ora) è poco. E nemmeno così sicuro. Perché ormai ne abbiamo viste più di Bertoldo in questa telenovela che sta rubando ascolti anche a Beautiful. E quindi si raccomanda vivamente di non sbilanciarsi sino al 31 gennaio, data in cui il gong dell'Atahotel Executive chiuderà la sessione invernale del calciomercato. Nonostante le parole di Galliani in serata siano chiare.
«Eravamo vicinissimi a Carlos, ma ho dato una parola d'onore al Catania e a Maxi. I rapporti sono molto migliorati col City e le incomprensioni degli ultimi giorni sono state superate. Guardiamo avanti, tra 3-4 mesi è ancora mercato e vedremo. Nella vita non si sa mai». Appunto.

La cronaca di ieri: in mattinata Maxi Lopez è ancora in albergo ad aspettare novità, mentre Kia Joorabchian lavora di diplomazia con il Manchester City per portare Tevez al Milan. Poco dopo le 14, il primo sussulto. L'agente dell'Apache dall'Inghilterra fa sapere che l'argentino sarà costretto a rimanere prigioniero a Eastlands sino a giugno. Ok, è Maxi Milan allora? Non ancora.
Perché come per magia la chiusura di Kia riattiva il City. All'improvviso ripartono i colloqui con il Milan. Linea bollente al telefono: da una parte Galliani, dall'altra Mubarak. I due factotum dei presidenti. Si arriva vicinissimi all'accordo, come racconta dopo l'ad rossonero a Milan Channel: «Alle 18 e 30 Tevez era nostro».

E invece no. Perché quando il City sembra accettare l'ultima proposta milanese (prestito condizionato sino al 2013 con obbligo di riscatto in caso di cessione di Pato o Robinho a giugno 2012), ecco la clausola che fa saltare tutto. Una penale di 24 milioni in caso di mancato trasferimento definitivo dell'Apache in estate. La classica goccia che fa traboccare il vaso.

Il Milan si oppone, Maxi Lopez viene ufficializzato. Fine della musica, per ora.
«Ho sentito più volte il procuratore di Tevez. Lo tenevo aggiornato in ogni momento. Avevamo gia organizzato il volo», racconta Galliani a SkySport. «Mi spiace non aver chiuso questa cosa - ha aggiunto - ma non possiamo avere otto attaccanti. Siamo a posto così e contenti così. Maxi? Con la voglia che ha farà bene».
Anche all'Inter sono ore caldissime di mercato. Thiago Motta ieri non si è allenato ad Appiano Gentile. Tutto previsto, fanno sapere dal club nerazzurro. Come a dire, non c'entra il Psg, lui resta qui. Ma intanto dalla Francia Carlo Ancelotti fa sapere che l'italo-brasiliano piace eccome e resta un obiettivo dei francesi.
Intanto l'agente Marcelo Ferreyra sta premendo per portare il suo assistito Fredy Guarin in nerazzurro. Il centrocampista colombiano, che sembrava destinato alla Juventus prima dell'arrivo di Caceres, vuole giocare nell'Inter e la trattativa con il Porto è partita.

I portoghesi non vogliono scendere sotto gli 11 milioni e non accettano pagamenti posticipati.
Martin Caceres è tornato ufficialmente un giocatore della Juventus. Prestito oneroso (1,5 milioni) con diritto di riscatto fissato a otto milioni. Sistemata la casella difensore, ora Marotta si sta concentrando sul centrocampista. Radja Nainggolan del Cagliari è il sogno, ma convincere Cellino resta difficile.

L'agente del mediano rossoblu, Alessandro Beltrami, ieri a Milano ha incontrato la dirigenza juventina, ma l'affare non decollerà sino a giugno. Non resta che studiare le alternative. Behrami è irraggiungibile, restano Palombo e Pizarro. Nomi che però non fanno impazzire Conte…

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