I nervi dei milanesi sono stati messi a dura prova nel 2008. Ben in 320mila sono stati male psicologicamente, andati in crisi per stress vecchi e nuovi come quelli da mutui e crisi economica. Ma il 2009 non sembra essere iniziato bene, al punto che gli esperti stimano che aumenterà il numero di coloro che hanno bisogno di un aiuto psicologico. Molte persone, nonostante ne abbiano bisogno si tengono lontani dagli studi degli psicoterapeuti. E allora l’assessore comunale alla salute Giampaolo Landi di Chiavenna ha pensato d’accorciare le distanze facendo sì che, se i cittadini stressati non vanno dallo psicologo, sia lo psicologo gratuitamente ad andare da loro. Quale luogo più adatto se non la farmacia. E così tra l’acquisto di un analgesico, di una pomata, o di un omogeneizzato, ci si può sottoporre a un consulto che non avviene sotto gli occhi dei farmacisti o degli altri clienti. Lo psicoterapeuta riceve nel retro della farmacia. Nasce così lo psicologo di quartiere, una nuova figura operativa da oggi, sperimentalmente, in due farmacie: una in zona Barona e l’altra nei pressi di via Padova. Si tratta precisamente della farmacia di via Famagosta 40 dove, telefonando allo 02-8132470, si può prenotare il consulto che può avvenire il lunedì dalle 15 alle 19, il martedì, il mercoledì e il sabato dalle 9 alle 12,30. Le visite nella seconda farmacia in via Mario Pieri 1 sono, invece, fissabili telefonicamente allo 02-27207590 il giovedì ed il sabato dalle 9 alle 12,30 e l’intera giornata del venerdì. Il servizio, che è assolutamente gratuito, è stato reso possibile grazie alla collaborazione degli ordini professionali degli psicologi, dei farmacisti e dell’Azienda Farmacie Milanesi. L’iniziativa per il momento coinvolge solo due farmacie ma c’è da credere che venga estesa anche perché i 45mila milanesi che negli ultimi dodici mesi si sono recati negli studi degli psicologi nel giro di pochi anni, secondo quanto stimato dall’Ordine degli psicologi, sono destinati a diventare 65mila. Ed è in crescita anche, del 3,6% per anno, l’uso degli psicofarmaci. Medicinali che sono diffusissimi anche tra i bambini ed i giovanissimi basti pensare che 36mila ragazzi , pari al 20% della popolazione tra 0 e 18 anni, hanno sofferto di un disturbo psichico nel suo percorso di vita. «Il disagio psicologico a tutte le età - dichiara l’assessore comunale alla salute - è uno status che va affrontato e superato con l’assistenza e il supporto di personale specializzato. Purtroppo anche chi si rivolge agli esperti non prosegue le cure». «Dei 1.298.313 milanesi iscritti al Servizio Sanitario Regionale - prosegue Giampaolo Landi di Chiavenna - l'8% ha ricevuto cure psichiatriche. In pratica 100mila persone di cui solo il 16,5%è stato seguito dai Servizi psichiatrici territoriali. Di tutti gli altri non si sa se e dove hanno ricevuto assistenza».
«Questo dato - conclude l’assessore - rappresenta il problema dei bisogni sommersi che apparentemente non vengono raccolti e soddisfatti, ma che possono essere fonte di situazioni d’improvviso squilibrio emotivo. Uno squilibrio su cui lo psicologo di quartiere ha il compito d’intervenire aiutando la gente a trovare risposte scientifiche adeguate».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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