Milano sempre più capitale delle due ruote

Innovazione e design, sicurezza e rispetto ambientale, competizione e spettacolo: sono le direttrici all’insegna delle quali si apre, nel quartiere di FieraMilano a Rho, Eicma 2008 (4-9 novembre), il 66° Salone internazionale del ciclo e motociclo. Una sei giorni che aprirà i battenti alla presenza del premier Silvio Berlusconi, ospite il 5 novembre per il taglio del nastro, e che i numeri di quest’anno consacrano come la più importante rassegna al mondo nel comparto delle due ruote: oltre 1.300 espositori di 33 Paesi su una superficie di quasi 300mila metri quadri.
Vetrina delle novità internazionali e mega-show all’aperto, dove un calendario fitto di eventi che s’intensificano dal 6 novembre, giorno dell’apertura al grande pubblico, promette esibizioni, gare e spettacolo a gogò: dal villaggio MotoLive, pronto ad animarsi con i campioni delle diverse discipline motociclistiche, al velodromo ricostruito all’interno del padiglione 7, atteso teatro delle sfide tra i corridori e i pistard più veloci del mondo. «Un’edizione da record - dice Guidalberto Guidi, presidente di Confindustria Ancma, l’associazione che raggruppa i costruttori - per un settore industriale che scommette sulla sua vitalità e sulla capacità di rispondere alle sfide del mercato, anche in un momento congiunturale avverso». Che è tale per entrambi i comparti della bicicletta e delle moto.
Quest’ultimo, dopo un 2007 assai positivo, ha registrato un calo del 5,9% nei primi nove mesi e si avvia a chiudere l’anno con un venduto prossimo a 535mila pezzi, di cui 265mila scooter, 140mila moto e 130mila ciclomotori, con uno spostamento verso scooter di cilindrate medio alte e moto oltre i 1.000 cc.
La produzione nazionale è di circa 700mila unità, di cui 537mila vengono esportate; oggi il mercato italiano è formato per il 70% da scooter, percentuale che in alcune zone, come a Roma, supera addirittura l’80 per cento. «Se da un lato - riprende Guidi - la preoccupante situazione economica non lascia spazio all’ottimismo per il 2009, ci confortano comunque alcuni segnali in controtendenza. I dati preliminari di ottobre, in primo luogo, così come i positivi risultati di aziende come Piaggio e Malaguti, grazie ad accorte strategie di acquisto e delocalizzazione. Certo, ci saremmo aspettati di più dal mercato, considerando la tradizionale controtendenza della moto rispetto all’auto». Perché nei momenti difficili chi scende dalle quattro ruote può scegliere le due, tanto più alla luce dell’impennata dei prezzi del carburante e dei costi di gestione delle vetture.
«In un’ottica anticiclica è importante che lo Stato mantenga gli incentivi e li proroghi nel 2009. Su un parco circolante di oltre 11 milioni di due ruote a motore, una buona fetta è composta dai modelli più inquinanti Euro 0, che è opportuno sostituire. Scooter e moto odierni, dotati di carburatori elettronici, motori a quattro tempi Euro 3 con marmitta catalitica e capaci di percorrere almeno 20 chilometri con un litro di benzina, non solo contribuiscono a snellire il traffico, ma anche a ridurre l’inquinamento».
L’evoluzione tecnologica li ha resi assai diversi dai modelli di soli dieci anni fa pure sotto il profilo della sicurezza attiva e passiva, compiendo passi da gigante in particolare su sistemi di frenatura e tenuta dei telai. Peraltro, nel segmento dei ciclomotori, che manifesta una sostanziale stabilità dei volumi, si registra una penetrazione progressivamente più decisa dei marchi asiatici, capaci di ritagliarsi una quota prossima al 15 per cento. «Il settore delle due ruote a motore - sottolinea il presidente di Confindustria Ancma - è stato toccato prima degli altri dalla concorrenza low cost dei Paesi del Far East e ha saputo attrezzarsi con l’innovazione che, unita al design, fa premio sul mercato. E le novità presenti quest’anno al Salone milanese possono testimoniare la forte capacità competitiva dell’industria italiana. A febbraio cercheremo di replicare la sfida in casa della concorrenza con Bike Asia, a Singapore, manifestazione di cui abbiamo acquistato il 50 per cento». È la seconda edizione del Salone del ciclo e motociclo del Sudest asiatico, rivolta a un bacino potenziale di 580 milioni di persone: un modo fattivo per aiutare le nostre imprese sui mercati internazionali.
Il prezzo del biglietto di ingresso a Eicma 2008 è di 18 euro, invariato rispetto allo scorso. Con quest’unico biglietto, acquistabile on line dal sito www.eicma.

it, si può accedere al Salone della moto più grande del mondo, al Salone dell’eccellenza della bici, assistere alla spettacolare riedizione della mitica «6 Giorni», che si svolgerà in un Velodromo appositamente costruito, e soprattutto, assistere alle numerose e coinvolgenti competizioni di MotoLive che si svolgeranno nell’area esterna.

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