Milano, tassista in coma: "Aggredito da un gruppo, minacciati i testimoni"

Dopo esser stato picchiato da Morris Ciavarella per aver investito il cane dell'amica, Vincenzo Massari lotta contro la morte. L'aggressore: "Mi ha innervosito". La polizia: "Non era solo". Nel quartiere bruciate le auto dei testimoni, mentre un fotografo è stato pestato a sangue

Milano, tassista in coma: 
"Aggredito da un gruppo, 
minacciati i testimoni"

Milano - Mentre Vincenzo Massari lotta contro la morte dopo essere stato brutalmente pestato da Morris Ciavarella per aver inavvertitamente investito il cocker dell'amicaa con il proprio taxi, sulle strade di Milano si sta consumando una vile vendetta per mettere a tacere i testimoni. L'auto di questi sarebbe stata infatti data alle fiamme, mentre un fotografo in servizio nel quartiere è stato pestato a sangue. Momenti di tensione in largo Caccia Dominioni anche nel pomeriggio quando la polizia ha fermato un giovane per accertamenti: sfiorata la rissa con alcuni abitanti del quartiere che hanno cercato di liberare il ragazzo.

Le condizioni del tassista Le condizioni di Massari rimangono stabili ed è confermata la presenza di un edema cerebrale dovuto all’aggressione. A dirlo è l’ultimo bollettino della struttura. "La situazione nelle ultime ore è rimasta stazionaria - spiega la nota firmata da Marco Cigada, responsabile della Struttura semplice di rianimazione - il paziente è mantenuto in coma farmacologico e sottoposto ad assistenza ventilatoria". Tradotto, significa che il coma è indotto dai farmaci per evitare che l’edema al cervello provochi danni, e che il taxista ha bisogno di aiuto per respirare. Inoltre, aggiunge lo specialista, "le risposte neurologiche agli stimoli non sono variate. Il monitoraggio conferma la presenza di un edema cerebrale sulla cui evoluzione si potranno dare informazioni più precise nelle prossime 48-72 ore".

L'aggressore: "Mi ha innervosito" "Mi ha fatto venire i nervi e allora l’ho picchiato", si è giustificato Ciavarella durante l'interrogatorio di oggi. Intano, un testimone sentito nel corso delle indagini, coordinate dal pm di Milano, Tiziano Siciliano, avrebbe escluso che il tassista stesse guidando a una velocità elevata quando ha investito l’animale. Non convincerebbe inoltre la versione di Ciavarella che ha raccontato di aver solo spintonato il tassista. La "vittima" dell’aggressione, infatti, ha riportato lesioni a entrambi i polmoni, alla milza ed inoltre ha i denti rotti e la faccia con numerose contusioni. A determinare quello che gli investigatori definiscono "un impressionante livello di omertà" da parte dei testimoni sarebbe stata la "fama" non proprio edificante di Ciavarella e del suo entourage familiare. Dopo il silenzio iniziale sono arrivate le prime, timide ammissioni che hanno determinato una svolta delle indagini, con l’ipotesi del coinvolgimento di altre persone nel pestaggio ai danni del tassista.

Bruciata l'auto del testimone Ad alcuni testimoni dell’aggressione al tassista milanese, da ieri in coma, sarebbe stata bruciata l’auto e, inoltre, sarebbero state rivolte delle minacce. Un episodio, reso noto dal vice sindaco di Milano, Riccardo De Corato, che "deve suonare da campanello d’allarme". Il numero due di Palazzo Marino chiede "la disposizione di un presidio fisso" da parte della polizia. "Questo pesante clima mafioso di intimidazione è inaccettabile e va subito affermata la legge. Non si può rimanere impassibili", spiega il vice sindaco ricordando che "alcuni testimoni hanno parlato di almeno tre o quattro aggressori. Dunque il fatto è tutt’altro che singolare, ma sarebbe nato, se confermate queste ipotesi, in ambienti frequentati da soggetti che - conclude - non sono certamente stinchi di santo".

Aggredito un fotografo Un fotografo è stato colpito con un bastone mentre fotografava la zona dove ieri è stato aggredito il tassista che aveva investito e ucciso il cane di un passante. È successo in via Luca Ghini alle 15. L’operatore stava fotografando la macchina bruciata questa notte e rimasta parcheggiata in via Ghini, su cui si sospetta una ritorsione dopo la testimonianza resa dagli abitanti ieri pomeriggio. Secondo il suo racconto, uno sconosciuto l’ha colpito con il manico di una scopa. La vittima è stata soccorsa dal personale del 118 con una vistosa ferita al naso. La polizia, giunta subito sul posto, sta ascoltando il fotografo per ricostruire la dinamica dei fatti e rintracciare l’aggressore. Due giovani sono stati invitati a salire sulla volante e sono stati accompagnati in Questura. Il fotografo si trova sull’ambulanza per essere medicato.

Tensione con la polizia Momenti di tensione in largo Caccia Dominioni, dove ieri un tassista è stato massacrato di botte. Un giovane fermato dalla polizia per accertamenti in seguito all’aggressione del fotografo, avvenuta alle 15 di questo pomeriggio, ha provato a resistere. In base alle prime ricostruzioni, il giovane, poi accompagnato in questura, era stato bloccato per un semplice controllo. Una decina di residenti, tra cui alcuni amici, hanno protestato animatamente mentre il giovane stava per essere caricato sulla volante.

La proposta della Moratti "L’obiettivo è quello di poter avere tutti i taxisti di Milano collegati via radio con la centrale operativa della polizia locale oltre che con la loro centrale". Dopo essere stata in ospedale a trovare il tassista, il sindaco di Milano Letizia Moratti ha ricordato di "aver già lavorato con i taxisti con un bando del 2008 che ha dato loro la possibilità di avere un sistema di rilevazione che li può mettere in contatto con la nostra centrale operativa".

"Era un bando importate di 500 mila euro ma ora l’obiettivo - ha spiegato il primo inquilino di Palazzo Marino - formulerò una proposta in tal senso, è quello di collegarli tutti". Secondo la Moratti, infatti, "quella delle tecnologie sia la risposta più efficace in materia di sicurezza".

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