A Milano torna la paura. Porta i figli a scuola e viene stuprata al parco

A Milano torna la paura. Porta i figli a scuola e viene stuprata al parco

Milano - torna a confrontarsi con uno dei suoi incubi peggiori, gli stupri. Ieri mattina presto, quindi in pieno giorno, ce ne sono stati ben due: uno a Lambrate, a nord della città, e un’altro ad Affori, nella zona sud. Ma se il primo balordo - un italiano che voleva abusare di una ragazza all’uscita del metrò - è stato bloccato dai passanti prima ancora che dalla polizia, del secondo, pure lui un nostro connazionale, non si sa nulla, o quasi. Vediamo com’è andata.

Intorno alle 9 una donna, in preda a uno choc terribile, chiama il 113. «Sono stata buttata a terra e aggredita nel parco di Villa Litta da un uomo che poi è scappato...Mi ha picchiata, voleva violentarmi...Mi ha violentata».

La donna è confusa e, vista la situazione, imprecisa. Viene subito trasportata alla clinica Mangiagalli dove verrà visitata a lungo perché vittima di vere e proprie sevizie. Quando parla con gli investigatori della squadra mobile la poveretta, tra i singhiozzi, racconta di essere una madre 42enne che fa l’impiegata. Aveva appena accompagnato i figli a scuola e si apprestava a recarsi al lavoro, quando un italiano - tra i 30 e i 35 anni, corporatura atletica, un metro e 70 circa - l’ha aggredita mentre attraversava il parco di Villa Litta. L’ha buttata a terra, sull’erba, cercando di abusare di lei. Poi è fuggito. All’aggressione, o a parte di essa, assistono anche due testimoni che vengono portati in questura.

«Ma io l’ho visto in faccia - grida la donna, tra le lacrime e la rabbia, davanti ai poliziotti -, potrei riconoscerlo!». Così, dopo che i poliziotti del commissariato Comasina, che hanno giurisdizione su quella fetta di territorio milanese, accertano (anche mostrando le foto alla vittima) che l’aggressore non può essere tra i pregiudicati della zona con precedenti per violenza sessuale, l’impiegata descrive le fattezze del bruto. E dalle sue parole viene ricavato un identikit.

Il dirigente della squadra mobile, Alessandro Giuliano, come sempre, non si sbilancia. «Stiamo esaminando tutti gli aspetti della versione dei fatti fornita dalla signora che sta molto male. E comunque stiamo cercando quest’uomo».

Negli scorsi mesi, a differenza degli anni passati, le violenze sessuali e nell’area metropolitana, erano in calo, seppur di pochissimo. Solo secondo i dati forniti, nel consueto bilancio di fine anno dalla questura, a Milano città gli stupri, dai 127 del 2010 nel 2011 erano passati a 121.

Il comando provinciale dei carabinieri - contando anche i reati compiuti nell’hinterland - aveva registrato, invece, un aumento, anche questo modesto: dai 207 episodi di stupro del 2010, l’anno scorso si era raggiunta quota 213. In ogni caso gli autori della maggior parte di questi reati sono perlopiù extracomunitari. Ora il mostro in fuga è uno di noi.

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