Milano - Costanza (il nome è di fantasia, ndr), 9 anni, si è spaventata al punto da farsi la pipì addosso. Tuttavia non ha subito alcuno choc particolare. E alla clinica Mangiagalli - già qualche ora dopo aver incontrato l’«orco» che le aveva messo le mani addosso, per farla spogliare e iniziare a masturbarsi davanti a lei - ha detto alla sua mamma che ormai era tutto a posto ed era pronta a partecipare alla festa che oggi chiuderà il campus estivo all’oratorio della parrocchia San Giuseppe dei Morenti, tra viale don Orione e via Celentano, periferia nord est della città.
È proprio lì - in mezzo ad altri 140 bambini e ragazzi delle elementari e delle medie, ogni estate guidati in varie attività di svago e gioco dalle 7.45 alle 17.15 dal lunedì al venerdì da un gruppo di giovani animatori e da un giovane parroco - che la piccola ieri è finita tra le grinfie di S. P. Un 59enne che i carabinieri, dopo averlo arrestato con l’accusa di violenza sessuale, definiscono un «balordo senza fissa dimora, con qualche precedente alle spalle, tra cui anche proprio lo stupro».
Erano le 13 quando S. P. è riuscito a intrufolarsi nel grande oratorio. E lo ha fatto in un momento preciso, che probabilmente aveva studiato a lungo. Subito dopo il pranzo che conclude le attività della mattinata, infatti, i bambini e i ragazzi appoggiano i loro zaini e vanno a prendere i palloni per giocare. A quell’ora, di solito, arriva anche l’uomo che porta le scatole dei gelati al baretto. Il maniaco non ha fatto altro che prendere in mano una scatola di gelati e, mentre i frequentatori dell’oratorio hanno pensato fosse un aiutante del venditore, quest’ultimo l’ha creduto un amico dei ragazzi: proprio il tipo di fraintendimento sul quale, nella confusione, il 59enne contava fortemente.
Una volta dentro il recinto dell’oratorio, quindi, S. P. ha chiesto alle prime due bambine che ha incontrato - Costanza e la sua amica di 9 anni Giulia (anche questo è un nome di fantasia, ndr) - dove fossero i bagni. Le bimbe, fiduciose, l’hanno accompagnato nel sottoscala e, una volta all’interno della toilette, il pregiudicato ha spinto dentro anche Costanza, l’ha spogliata, toccata e si è tirato giù la zip dei pantaloni per masturbarsi davanti a lei. La piccola è rimasta immobile, non ha detto una parola, si è solo fatta la pipì addosso per la paura.
A quel punto lo sporcaccione stava per rivolgere le sue attenzioni a Giulia quando la piccola ha cominciato a urlare, attirando l’attenzione di due educatori, ragazzi di 16 anni che frequentano la prima superiore.
S. P., trovatosi in trappola, voleva minimizzare. E, ricomponendosi, davanti ai due sedicenni che gli chiedevano conto della sua presenza lì e del suo comportamento, ha balbettato che era tutto uno scherzo. Intanto, però, ha tentato di allontanarsi di corsa dall’oratorio, riuscendo a uscire in strada per darsela a gambe. Tutto inutile: mentre dall’oratorio giungeva una chiamata al 112, i due giovani educatori lo hanno inseguito e bloccato lungo il Naviglio della Martesana.
Costanza è stata portata immediatamente alla clinica Mangiagalli dove i medici dell’Svs (Servizio violenze sessuali) hanno tranquillizzato la madre: la bambina non ha aveva subito molestie profonde, bensì, per fortuna, solo
palpeggiamenti.S. P., invece, è stato portato in caserma dai carabinieri del radiomobile che, dopo averlo interrogato a lungo, l’hanno arrestato con l’accusa di violenza sessuale: il minimo per un orco del suo genere.
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