All'Arcimboldi le riflessioni sonore di Einaudi

Poche settimane fa Ludovico Einaudi ha passato in rassegna le composizioni del nuovo album, «In a time lapse» (su etichetta Decca/Ponderosa), con un insolito concerto dal vivo «da casa sua», nel cuore di Brera, diffuso in diretta sul suo canale YouTube. Un'esibizione ad alto tasso di intimismo (già visualizzata, tra live e differita, oltre 131 mila volte: la trovata promozionale ha funzionato, eccome se ha funzionato…) per far conoscere - senza filtri né inappropriate comparsate promozionali in tv (dove per sua stessa ammissione non si sente a proprio agio) - la sua nuova avventura discografica, appassionata quanto sobria riflessione sul tempo e sulla vita, «ricettacolo» di esperienze, desideri ed emozioni (recenti e non) del pianista-compositore-esecutore piemontese di nascita (è figlio dell'editore Giulio e nipote di Luigi, presidente della Repubblica), ma milanese d'adozione, inciso l'anno scorso in un salone del monastero di Villa San Fermo a Lonigo, tra Verona e Vicenza.
Martedì (ore 21) il buon Ludovico sarà di nuovo in città, al Teatro degli Arcimboldi (ancora una volta «sold out» al suo passaggio), sulla scia del nuovo tour mondiale (il maestro suonerà in giro per l'Europa, con un occhio di riguardo particolare per il Regno Unito, ma anche Oltreoceano, negli Stati Uniti e in Canada). Ad accompagnarlo un ensemble di sicuro affidamento, di cui fanno parte Alice Costamagna, Svetlana Fomina, Federico Mecozzi e Caterina Boldrini (violino); Antonio Leofreddi e Laura Riccardi (viola); Marco Decimo e Redi Hasa (violoncello); Riccardo Laganà (percussioni); e Alberto Fabris (live electronics). Una formazione che riflette appieno la voglia di libertà di Einaudi e della sua musica, rigorosamente strumentale, guidata sì dall'inconfondibile stile pianistico, melodico e romantico (e che tanto piace al grande pubblico: l'album precedente, il fortunato "Nightbook", ha venduto più di 750 mila copie!), ma dove c'è spazio anche per un'eterogeneità di suoni, che mette assieme tradizione classica e orchestrale (riletta però in chiave moderna), e passione per il rock, la musica etnica e la sperimentazione elettronica.

D'altronde, che cosa aspettarsi da Einaudi, cresciuto seguendo gli insegnamenti del compositore Luciano Berio, fan e ascoltatore dichiarato del rock (dai Pink Floyd ai Radiohead) e, in tempi recenti, "maestro concertatore" in due edizioni indimenticabili della "Notte della Taranta" di Melpignano in cui ha coinvolto, tra gli altri, la cantante greca Savina Yannatou, il dj e polistrumentista turco Mercan Dede e il griot del Mali Ballaké Sissoko?

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