Ambulanti in piazza contro Sala: "Siamo alla fame, vogliamo lavorare"

Proteste fuori da Palazzo Marino, a Milano, per chiedere al sindaco di poter tornare al lavoro: "Vogliamo lavorare come tutti gli altri"

Ambulanti in piazza contro Sala: "Siamo alla fame, vogliamo lavorare"

"Lavoro, lavoro", "Basta, vogliamo lavorare", "Ci avete rovinato". Sono queste le grida che si alzano davanti a Palazzo Marino, a Milano, dove gli ambulanti si sono radunati fuori dal comune, in piazza Scala, per chiedere di tornare nei mercati e nelle fiere.

La tensione è alta e le grida di protesta insistenti, guidate dal malcontento di chi chiede di poter tornare a lavorare normalmente: "Sono finiti i soldi - ha urlato disperato un ambulante -il sindaco si deve vergognare, non abbiamo stipendi d'oro come questi qua, viviamo di lavoro, non abbiamo stipendi da 10mila euro al mese noi viviamo con 60 euro al giorno e questi ci hanno dissanguato perché hanno interessi personali". "Dobbiamo ribellarci tutti perché non è più possibile", dice qualcun'altro, mentre un lavoratore spiega: "Faccio l'ambulante da 23 anni, ho 3 dipendenti che sono in cassa integrazione dal 7 di marzo e non hanno ricevuto un euro, io in 3 mesi ho ricevuto 600 euro".

Su un lungo striscione si legge la scritta "invisibili" e un "avvertimento" rivolto a Giuseppe Sala: "Caro sindaco, oggi qui in pace domani chi lo sa". Gli ambulanti si sentono abbandonati rispetto agli altri lavoratori, che hanno avuto la possibilità di riprendere la propria attività con la fase 2. "Vogliamo lavorare come tutti gli altri - lamenta un venditore -noi siamo discriminati come categoria in tutti i sensi. Oggi hanno riaperto tutti, le vie dello shopping, noi non si capisce perché siamo discriminati. È incredibile, è razzismo commerciale, siamo esclusi da tutto".

Le proteste non si placano nemmeno dopo il confronto con l'amministrazione che, spiega Nicola Zarrella, presidente di Eurocommercio, ha detto "che l'obiettivo è aprire tutti i mercati il più velocemente possibile ma non c'è una data ben precisa, devono ancora lavorare questa settimana sperando che possa essere all'inizio della prossima, perciò in mano non abbiamo nulla. Ci aspettavamo almeno di poter parlare con il sindaco e con l'assessore Cristina Tajani". Risposte che non hanno convinto gli ambulanti, che hanno continuato la protesta in piazza Scala: "La Rinascente è aperta, noi no", gridano, aggiungendo che "se non era per parenti e amici eravamo morti".

Sulla vicenda è intervenuto anche il capo delegazione di Fdi al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza: "Questa mattina a Milano ho portato la solidarietà di Fratelli d'Italia agli ambulanti in presidio in piazza della Scala per chiedere riaperture in sicurezza e sostegni economici dal governo. Ci sono ancora troppi italiani dimenticati, a cui non viene data possibilità di lavorare pur nel rispetto delle prescrizioni e a cui non viene dato alcun sostegno economico". E ha aggiunto: "Pensare che centinaia di migliaia di micro-imprese a conduzione familiare possano andare avanti con 600 euro che spesso non sono nemmeno arrivati è una follia. Allo stesso modo bisogna intervenire per annullare tasse e balzelli di varia natura a cui ovviamente questi autonomi non possono fare fronte. Fratelli d'Italia sostiene le rivendicazioni della categoria e si muoverà in ogni sede per dare loro voce".

Alla manifestazione era presente anche Alessandro Morelli, capogruppo della Lega a Palazzo Marino: "Gli organizzatori, nonostante gli spazi siano pochi, stanno riuscendo a fare una manifestazione rispettando le regole, perché non riuscirebbero a fare lo stesso nel loro mercato?- ha commentato Morelli- Non ci vuole un Nobel per capire.

Queste persone protestano perché vogliono lavorareGli organizzatori, nonostante gli spazi siano pochi, stanno riuscendo a fare una manifestazione rispettando le regole, perché non riuscirebbero a fare lo stesso nel loro mercato?".

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