Ancora un agente ferito in carcere: "Nessuno ci ascolta"

L'appello dei poliziotti di Bollate

Ancora un agente ferito in carcere: "Nessuno ci ascolta"

«Rachid Assarag, marocchino, che sta scontando nella casa di reclusione di Bollate 9 anni 4 mesi per violenza sessuale, ha fratturato un piede a un sovrintendente di polizia penitenziaria. Trenta i giorni di prognosi. Possiamo ancora parlare di Bollate come di un'isola felice?». Se lo chiede Alfonso Greco, segretario regionale del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria), denunciando questo ennesimo episodio di violenza tra le sbarre.

Greco sottolinea che non è la prima volta che tra Assarag e la polizia penitenziaria si registrano casi di violenza, mentre Donato Capece, segretario generale del Sappe aggiunge: «Ancora una volta un poliziotto penitenziario subisce la follia irresponsabile e criminale di un soggetto avvezzo a comportamenti del genere.

Sconcerta il fatto che nessuno raccolga le nostre denunce. Evidentemente conta assai poco che un poliziotto penitenziario venga ferito in servizio ed ancor meno che questo evento traumatico accada a Bollate.

Quanti altri episodi isolati di aggressioni e violenze a poliziotti dobbiamo aspettare per vedere provvedimenti concreti?».

Registra uno stato di sofferenza la salute del «corpo» di polizia penitenziaria, al punto che si sta parlando di reintrodurre in carcere volontari civili come un tempo.

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