Questa volta anche la linea della giunta Pisapia notoriamente morbida nei confronti dei centri sociali era stata inflessibile. «Non possono rimanere lì» ha tuonato ieri mattina l'assessore alla Sicurezza del Comune, Marco Granelli, dopo il vertice riunito d'urgenza dal prefetto Paolo Tronca, questore e istituzioni per trovare una soluzione rapida all'ultimo «show» degli autonomi. Sabato si sono introdotti nell'ex Spazio Forma di via Tito Lucrezio Caro, il museo della fotografia chiuso dal febbraio scorso. Un ex ricovero dei tram collegato con il deposito Atm tuttora in esercizio e, dall'altro lato, con il comando della Polizia locale. Un doppio imbarazzo per la giunta. Questa mattina sono arrivati intorno alle 10 gli uomini della Digos e dopo una rapida trattativa con i militanti del collettivo Zam, sono entrati nello stabile per verificare che non ci fossero danni alla struttura (è stata appena ristrutturata, il bando per la gestione si chiuderà il 9 ottobre e al piano terra nell'ala dell'ex ristorante c'è una cucina professionale di alto valore) e hanno convinto gli occupanti a sgomberare spontaneamente. Non ci sono state resistente, in un'ora lo Zam ha liberato lo spazio di masserizie e residui delle feste già organizzate nel weekend. Sul web monta la rabbia del centri sociali: «La Digos ha portato a termine il ventiduesimo sgombero dell'era Pisapia. Nella città che si appresta a ospitare Expo sembra non esserci spazio per l'autogestione e per tutte le realtà che la mettono in pratica».
Il «silenzio assordante dell'amministrazione arancione in tema di spazi e autogestione ancora una volta scatta la triste fotografia di una città che ambiva a essere come Berlino e invece risulta ancora una volta incapace di riconoscere e valorizzare le grandi ricchezze che vi nascono e crescono. Zam peró non si ferma».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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