Baby gang, furti, minacce "Stop ai market aperti h24»"

Il sindacato Ugl: "Troppo insicuri, basta o più guardie". In arrivo un presidio in piazza Principessa Clotilde

Baby gang, furti, minacce "Stop ai market aperti h24»"

«Un disastro», «cassieri minacciati», «bande di ragazzi o sbandati che si sparpagliano tra le corsie e rubano bottiglie di alcolici», «siringhe abbandonate nei bagni dei dipendenti». Flash dai supermercati aperti h24 in città. Sono praticamente tutti negozi Carrefour, da piazzale Siena, Farini, corso Lodi, viale Monza, via Uruguay, via Benedetto Spinoza, Ripamonti, via Senatori, via dei Missaglia, via Boifava, piazza Diocleziano, via Carlo Espinasse e Carrefour Vespucci, più noto forse come il «super» di piazza Principessa Clotilde, il primo in cui la catena francese nel 2012 ha deciso di non chiudere mai, una novità assoluta allora per Milano. É proprio qui però che il sindacato Ugl sta organizzando per la prossima settimana un presidio per chiedere lo stop alle aperture al pubblico di notte. «Per la sicurezza dei dipendenti, ma anche dei pochissimi clienti che vengono a fare la spesa di notte - afferma Antonio D'Avolio, funzionario Ugl della grande distribuzione - la prima richiesta è di chiudere di notte tutti i supermercati, è anche anti economico, serve solo a fare rifornimento degli scaffali e dare più libertà di circolare all'interno dei negozi ai clienti di giorno, ma è un modello che non funziona. Se vogliono tirare dritto, allora chiediamo almeno all'azienda di investire di più in vigilanza, una sola guardia di notte non basta».

Una polemica che covava da tempo ma che si è ovviamente rafforzata dopo il raid al Carrefour Mirafiori di Assago, il caso dell'uomo di 46 anni, Andrea Tombolini, che ha accoltellato cinque passanti e ucciso un dipendente, Luis Fernando Ruggieri, di 47 anni e di origini boliviane. Due giorni fa familiari, colleghi, amici hanno partecipato al funerale nella chiesa di San Lorenzo a Trezzano sul Naviglio, presenta anche l'amministratore delegato di Carrefour Italia, Christophe Rabatel, che ha espresso il dolore e lo sconcerto dell'azienda per una tragedia «inaccettabile». Un tragedia inspiegabile, un atto di follia, non sarebbero bastate più guardie giurate in quel caso per bloccare l'aggressore che in pochi secondi ha sferrato sei coltellate. Mala presenza di vigilantes, con l'aumento di rapine e aggressioni all'interno dei supermercati e farmacie milanesi, è quello che i dipendenti chiedono in primis di notte, ma anche nel resto della giornata. Al market di piazza Angilberto II, dove la mattina non ci sono vigilantes e solo uno al pomeriggio, raccontano che lo stesso giorno della tragedia ad Assago uno sbandato pizzicato a rubare intorno alle 15 e trenta ha afferrato dal bancone e gettato a terra bottiglie gridando «chi si avvicina lo ammazzo», poi si è lanciato negli spogliatoi al piano sotterraneo e per evitare che la situazione degenerasse gli operai presenti hanno aperto un portone sul retro e lo hanno lasciato fuggire. Tra i vari episodi nel tempo, il negozio di corso Lodi devastato da una banda di balordi.

Di notte, insiste D'Avolio, «i clienti sono una decina a notte, invece i market vengono frequentati da sbandati, tossicodipendenti, piccole bande che saccheggiano gli scaffali e minacciano cassieri e vigilantes, in un caso hanno aggredito anche una guardia di

recente. Non ci sono incassi ma problemi, è un boomerang ormai. Abbiamo sollevato il problema all'azienda, dovrebbe avere un incontro a breve ma se non arriveranno risposte soddisfacenti convocheremo un presidio di protesta».

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