Via Bolla, maxi sgombero: su 156 appartamenti 90 occupati dagli abusivi

Trovate decine di nomadi appena entrati. Offerta sistemazione a 50 famiglie con minori

Via Bolla, maxi sgombero: su 156 appartamenti 90 occupati dagli abusivi

Un'operazione tanto attesa. In particolare dopo la rissa che coinvolse 60 persone armate di spranghe e pietre a giugno. Anni e anni di proteste e segnalazioni, in particolare da parte del Centrodestra. Il blitz di ieri mattina in via Bolla - con lo sgombero degli alloggi popolari occupati abusivamente in questa strada, tra la zona Certosa e il Gallaratese - chiude infatti un lungo percorso di ripristino della legalità e messa in sicurezza del complesso intrapreso nei mesi scorsi dalla prefettura di Milano, con la collaborazione di Regione Lombardia, del Comune di Milano, di Aler e di Mm. Sono stati liberati infatti gli edifici di otto piani ai civici 38, 40 e 42, poi restituiti ad Aler per il progetto di riqualificazione finanziato da Regione Lombardia.

Tutti hanno fatto la loro parte. Aler ha provveduto al censimento dei nuclei residenti, la Guardia di Finanza ha effettuato accertamenti di natura reddituale e patrimoniale e i Servizi sociali del Comune hanno individuato i casi di fragilità familiare, per arrivare infine alla liberazione degli immobili, destinati al progetto di radicale ristrutturazione.

Il quartiere di via Bolla è costituito da 156 alloggi, dei quali, a seguito del primo censimento svolto dall'Aler, lo scorso mese di aprile, 91 erano occupati abusivamente. Dei 55 casi in stato di necessità, emersi al primo censimento, a seguito di misure giudiziarie e abbandoni spontanei, si sono ulteriormente ridotti i casi di fragilità accertati, per i quali è stata assicurata una soluzione abitativa alternativa. Sono pertanto diventati 37 (per un totale di 141 persone, di cui 66 minori) i nuclei trasferiti, già nei giorni scorsi, presso i servizi abitativi transitori messi a disposizione da Aler e Mm (23 nuclei Aler, per un totale di 107 persone, di cui 56 minori e 51 adulti, e 14 nuclei Mm, per un totale di 34 persone, di cui 10 minori e 24 adulti).

«È stato un percorso durato mesi - ha detto il prefetto Renato Saccone, a conclusione delle operazioni di oggi -. Occorreva avere un progetto cantierabile di rigenerazione totale del complesso edilizio e Aler lo ha fatto. Occorreva saper distinguere i prepotenti dalla povera gente e i Servizi Sociali, dopo un'accurata verifica da parte della Guardia di Finanza, lo hanno fatto. Occorreva reperire alloggi per i nuclei riconosciuti in stato di necessità e Aler e Mm lo hanno fatto. Occorreva garantire una cornice di sicurezza in un'area segnata da numerosi episodi di aggressività, e le forze dell'ordine lo hanno fatto con la sapiente guida del questore Giuseppe Petronzi».

L'assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli ha parlato di «un lavoro di sei mesi guidato dalla prefettura, intensamente chiesto e incoraggiato dal Comune». Romano La Russa, assessore alla Sicurezza in Regione, ha risposto critico sottolineando che «la Giunta Sala obbliga Aler e Regione a mettere a disposizione tali abitazioni per gli abusivi. Ancora una volta, il centrosinistra strizza l'occhio ai fratelli nomadi, come li definì Pisapia, e concede loro ogni sorta di privilegio».

E Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia) aggiunge: «L'assessore Granelli, finalmente, ha ringraziato le forze dell'ordine per il lavoro svolto ma, da subito, ha precisato che ha messo a disposizione numerose soluzioni per il sostegno abitativo, cui ha contribuito anche il Comune, per circa 50 nuclei familiari

con minori, per iniziare con loro un percorso di reinserimento sociale. Gli ricordo che, queste famiglie con minori, vanno controllate nel loro reinserimento sociale perché c'è il forte rischio che continuino a delinquere».

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