"Brianza motore d'Italia. Al lavoro per ripartire"

Il sindaco di Monza: "Metrò, Reggia e autodromo. Altri 5 anni per vedere i frutti dei nostri progetti"

"Brianza motore d'Italia. Al lavoro per ripartire"

Dario Allevi, sindaco di Monza, che momento è per la città e la Brianza?

«Di ripartenza, c'è voglia di normalità. Ci sono segnali importanti. Come spesso in passato questa terra sta diventando locomotiva della Lombardia e del Paese. Il made in Brianza viaggia a ritmi superiori alla media regionale e molto sopra quelli nazionali. Oltre l'85% delle aziende è già ai fatturati del 2019. Abbiamo vissuto con preoccupazione e dolore questi anni, ma siamo pronti a rimboccarci le maniche».

Il Covid ha colpito duro, come ha risposto Monza?

«Nella seconda ondata, con Milano, siamo diventati centro dei focolai più estesi, con un numero abbastanza impressionante di decessi, ma ha reagito con caparbietà e concretezza. Io non mi sono mai sentito solo, un'intera comunità ha contribuito ai tanti bisogni delle persone anziane e fragili. Prima avevamo accolto pazienti da Bergamo, Brescia, Cremona, con un numero enorme di ricoverati, circa 600, quasi 100 in terapia intensiva. Poi nella seconda ondata oltre 550. Devo dire grazie a tutti gli operatori sanitari».

Le vaccinazioni?

«Siamo oltre il 90%, risposta eccezionale dei cittadini. Abbiamo un hub con 20 linee e 500mila somministrazioni eseguite. Scudo fondamentale per non rivivere il dramma».

La normalità sta tornando. L'abbiamo vista allo stadio.

«Sono fra i pochi che ha avuto la fortuna di non smettere mai, ho continuato a seguire la squadra, stiamo vivendo la stagione con grande pathos e speriamo...incrociamo le dita. Il campionato è difficile ma con questa proprietà e dirigenza niente è impossibile. Io sono tifoso fin da ragazzino. Il Monza ha record di campionati di Serie B ma non ha mai fatto il salto. Ora sogniamo a occhi aperti».

Lei è stato consigliere, poi vicesindaco...

«Ho fatto tutti gradini e ne sono felice, ogni esperienza è servita, lo dico anche come messaggio a tanti ragazzi: è giusto fare gavetta. Nel 2009, quando ci siamo staccati, sono stato il primo e unico presidente della Provincia di Monza eletto, prima che gli enti fossero dati in pasto al populismo. Mettemmo in piedi in poco un ente leggero, senza sprechi, che partiva da zero».

Poi sindaco.

«Esperienza totalizzante, indimenticabile. Certo, due anni su 5 segnati dall'emergenza, che ci ha responsabilizzato ancor di più. Ho fatto tutto quello che potevo, con la collaborazione di tanti».

Ha incontrato il Papa.

«Sì, con 80 sindaci di capoluoghi. Ci ha ringraziati per il lavoro di questi due anni e ci ha dato consigli, invitandoci all'ascolto delle persone. Gli ho ricordato la sua visita in città con 700mila persone nel parco. Un incontro emozionante, una giornata che porterò nel cuore».

Un bilancio del suo lavoro.

«Oltre agli aspetti legati alla pandemia, non ci siamo mai fermati sul resto. Abbiamo fatto tanto, non tutto quel che avremmo voluto, anche perché siamo in Italia, ci sono complicazioni ovunque, 5 anni sono insufficienti e anche per questo ho deciso di ricandidarmi, per continuare e veder nascere tutto ciò che abbiamo seminato. Sarà il mandato della raccolta».

Tutti d'accordo?

«La cosa più bella fin dal 2017 è stato lo spirito di unione fra le varie liste. È durato 5 anni, e non c'è stato un momento critico, non ci sono stati cambi di gruppo né di deleghe. Devo dire che è raro ed è stata la nostra forza. Ora siamo già al lavoro. Anzi faccio un appello. Troppo spesso, altrove, le liti hanno regalato alla sinistra città in cui avremmo stravinto. Spero si trovi unità ovunque».

Su cosa lavorerà? Tre cose qualificanti.

«Dopo 40 anni sta arrivando un'opera attesa da decenni, il prolungamento della metro con 1,3 miliardi di finanziamento fra governo, Regione e Comuni. Nel quinquennio vedremo le talpe in azione.

Altro tema cruciale, far diventare la reggia un attrattore internazionale come merita. Infine l'autodromo, il più antico del mondo con Indianapolis, nel 2022 festeggia 100 anni, è intriso di storia, spero che possa continuare a essere un tempio dei motori e della velocità».

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