Buenos Aires senza auto: sogno (o incubo) al voto

Schieramenti e candidati divisi su sicurezza e contrasto degli abusivi E il destino della più grande arteria commerciale si decide alle urne

Buenos Aires senza auto: sogno (o incubo) al voto

Dalle periferie delle occupazioni abusive al nodo Buenos Aires. Presente e futuro del municipio 3 spaccano gli schieramenti L'uscente Renato Sacristani non si ricandida per favorire il rinnovamento. Secondo il centrodestra, con un presidente di Rifondazione comunista la zona è stata «distratta». «Questioni ideologiche» sostiene Vincenzo Viola, capogruppo di Fdi e oggi candidato presidente, che sulla sicurezza punta molto: «L'insicurezza è diffusa. Porta Venezia è stata riqualificata (al risparmio) e poi abbandonata». Viola vuole in strada pattuglie miste e vigili di quartiere. E vede «una giungla urbana», «bivacchi, risse, abusivi ovunque». «Lambrate e Rubattino sono terra di nessuno», attacca. Analisi condivisa da Marco Cagnolati, capogruppo di Forza Italia, che si è battuto contro i rave abusivi. Gianluca Boari è candidato con la Lega come Rita Cosenza, che si è occupata molto del degrado in Benedetto Marcello. «Priorità è il recupero delle aree dismesse - per Boari - mettiamo mano al Pgt per rendere appetibili la vendita». «Degrado e l'insicurezza si affrontano principalmente con interventi sociali e culturali più che con azioni repressive» replica Sacristani. Il Pd candida Caterina Antola, presidente della commissione Educazione. «Di sicurezza ci siamo occupati - obietta - le occupazioni abusive si sono ridotte e la situazione migliorerà ancora grazie a sorveglianza e messa in sicurezza delle aree private e dei mercati. E il nuovo regolamento introduce il coordinamento dei vigili di quartiere al presidente». Ma tutto dipenderà dalle forze a disposizione, sottolinea Viola: «Il comando locale ha dimezzato l'organico in 5 anni: da 170 uomini a 95, solo 48 operativi». «Il degrado si combatte con maggiore socialità e vivibilità del territorio come si è già fatto in molte località di zona 3» assicura Antola, che cita una «miriade di progetti», come «zona teatrale, che ha messo in rete 5 teatri di zona, con biglietti a prezzi calmierati per 3mila alunni. Poi Amico ulivo che ha coinvolto 1.600 bambini, Golfo mistico, con l'orchestra multietnica, i murales, i cleaning day, la stampa della Costituzione per le prime medie della zona: 1.300 copie». Di diverso parere Cosenza: «Partecipazione e trasparenza sono state nulle. Il progetto di piazza Oberdan lo abbiamo visto dopo. La maggioranza non è mai entrata nel merito. Hanno sempre votato per disciplina». «Hanno fallito», dice Viola. Cagnolati cita viale Tunisia: «Ciclabile da 800mila euro per un chilometro, solo una scusa per eliminare posti auto». E Buenos Aires senz'auto divide: «Una follia» per Cagnolati. «Basta con gli eventi pseudo culturali» dice Boari. «Riproponiamo la chiusura domenicale della nostra arteria più inquinata - propone Sacristani - restituendo la via ai cittadini».

«Maggiore fruibilità per tutte le categorie di cittadini con soluzioni partecipate con l'auspicio di trovare collaborazione anche dei commercianti» la linea di Antola. «Va bene solo la chiusura concordata e coordinata - promette Viola - Si può chiudere in occasione di eventi ma senza danneggiare il commercio, no a forzature e a decisioni arbitrarie».

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