Buffet, balletti e comicità: la mezzanotte scatta a teatro

Sarà perché, con l'aria che tira, c'è poco da ridere e allo stesso tempo c'è molto bisogno di farlo. Oppure perché gli incassi del 31 dicembre stanno diventando fondamentali per non chiudere l'annata teatrale in profondo rosso, e allora è meglio andare sul sicuro proponendo spettacoli con una facile presa sul pubblico per una serata di festa da passare in compagnia.
Sta di fatto che, per i palcoscenici milanesi, il capodanno 2013 è più che mai all'insegna della comicità, con due sole ma rilevanti eccezioni. La prima è rappresentata dall'Elfo che punta invece sui virtuosismi visivi di «Alice undeground» (una molto libera reinterpretazione della fiaba di Lewis Carrol firmata da Francesco Frongia e Ferdinando Bruni) e sulla dotta e ironica malinconia di Paolo Poli e dei suoi Aquiloni (una serie di delicate incursioni sceniche nella poesia di Giovanni Pascoli). La seconda è invece costituita dal Carcano che, per la notte di San Silvestro e per il pomeriggio del primo dell'anno, ha in cartellone La bella addormentata del Russian Festival Ballet, una storica e impeccabile coreografia di Marius Petipa su musiche di Ciaikovskij.
Per il resto la gara è tutta a base di humour e buffet: già perché, in occasione dell'ultimo dell'anno, sono rari i teatri che non scoprano una vocazione gastronomica.
Il Parenti - che per domani sera ha in programma «Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa», una intrigante commedia degli equivoci interpretata da Antonio Catania e Raffaele Pisu - ha scelto addirittura di differenziare gli orari e le offerte: solo spumante e panettone per lo spettacolo delle 19.30, anche lenticchie per quello delle 22.30. Doppia replica alle 19 e alle 22.30, ma con brindisi decisamente più frugale, anche al Tieffe Menotti, dove è in cartellone «Chiamatemi Groucho», l'acuta e spassosa pièce che il regista Marco Balbi ha dedicato ai funambolismi verbali del più celebre tra i Fratelli Marx.
In veste di attore invece Balbi reciterà la notte di San Silvestro sul palco del Litta. Il suo personaggio, Philip, è un anziano uomo d'affari inglese attorno al quale ruota la trama di «Sinceramente bugiardi» (nella foto), un testo di Alan Ayckbourn ricco di esilaranti malintesi che la regia di Antonio Sixty mette plasticamente in luce. Dopo la replica delle 21.30 un altro attore dello spettacolo, Carlo Roncaglia («un animo da bluesman prestato al teatro»), accompagnerà il classico brindisi di mezzanotte con brani di Tom Waits, Leonard Cohen Bruce Springsteen, Robert Johnson e Lou Reed. Incentrato sulla musica, oltre che sulla comicità, la magia e il flamenco, è anche il Gran Varietà di San Silvestro proposto dal vulcanico direttore del San Babila, Gennaro D'Avanzo. Insieme con lui, nel ruolo di presentatore-intrattenitore della serata, sul palco ci saranno l'Orchestra Sinfolario, il baritono Matteo Jin e la soprano Diana Puscasiu, l'inossidabile Gianfranco D'Angelo, l'illusionista Eleonora Di Cocco, Mara Terzi con il suo quartetto di flamenco e Walter Di Gemma con i suoi sketch meneghini.

Un San Silvestro quantomeno pirotecnico, quello proposto dal San Babila, che ha anche il pregio di tener conto dei tempi di austerità senza rinunciare a una serata allegra: «per ovviare il momento delicato dal punto di vista economico - recita infatti il programma del Gran Varietà - il direttore Gennaro D'Avanzo ha deciso di offrire una serata divertente a prezzi modici al fine di chiudere l'anno serenamente».

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