"C'è un allarme stupri. Ma il sindaco minimizza e le donne Pd tacciono"

Le esponenti di Lega, Fi e FdI chiedono fatti: "Mamme preoccupate, casi anche in centro"

"C'è un allarme stupri. Ma il sindaco minimizza e le donne Pd tacciono"

Politecnico, Brera, via Torino, corso Buenos Aires. Zone che (solo negli ultimi giorni) sono finite sulle cronache per molestie sessuali nei confronti di donne che camminavano da sole per strada. Di uno stupro in zona Bocconi la notte tra il 5 e 6 febbraio si è saputo solo la settimana scorsa, dopo che è stato arrestato l'autore, non mentre impazzavano le polemiche sull'emergenza sicurezza in città. E lunedì 7 febbraio il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese era attesa a Milano per un vertice in prefettura. Ministro e sindaco mostrarono i grafici sul calo degli omicidi e dell'indice di delittuosità in città.

«La destra enfatizza i fenomeni per obiettivi elettorali, la situazione non è fuori controllo» sosteneva Beppe Sala. Eppure dalle violenze di capodanno in piazza Duomo agli ultimi due episodi in Buenos Aires nel weekend si registrano aggressioni continue. E le donne del centrodestra raccolgono gli allarmi di mamme e giovani milanesi. E stigmatizzano il silenzio di Sala e delle colleghe del Pd. «Dare voce a un'emergenza è importantissimo - sottolinea la consigliera della Lega Deborah Giovanati -. Il sindaco deve essere ferreo nel dire che la sicurezza è la priorità numero uno, non far sentire la propria voce solo nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Invece no vedo comunicato e nel Consiglio straordinario dopo fatti di Capodanno aveva minimizzato l'escalation di violenze. Da donna quando torno a casa la sera mi guardo alle spalle con sospetto. Le mamme di figlie sedicenni sono preoccupate, dicono che la sensazione è che non ci sia più un luogo davvero sicuro, neanche il centro. Mi sorprende il silenzio totale delle donne del Pd, organizzano momenti di riflessione su ogni tema ma sembra che abbiano paura di affrontare il tema sicurezza, come se fosse di destra».

La consigliera FdI Chiara Valcepina è intervenuta anche ieri in aula per ribadire che ormai le molestie avvengono «anche in centro, nell'orario dello shopping, è inammissibile. Sala a gennaio ha minimizzato il problema, siamo a marzo e la situazione è ormai fuori controllo. Le mamme mi scrivono preoccupate. Ma le donne di sinistra che tengono alla scritta assessora davanti al nome poi non fanno nulla per difendere le donne. Vedo grande imbarazzo e ipocrisia. E vogliono sostenere a tutti i costi che l'integrazione funziona. Abbiamo lanciato un guanto, lavoriamo insieme, ma se non si ha il coraggio di riconoscere il problema è impossibile affrontarlo».

La commissaria cittadina di Forza Italia Cristina Rossello ricorda che già a gennaio andò con una delegazione dal prefetto Renato Saccone a proporre un pacchetto di proposte per una città più sicura, dalla riorganizzazione dei vigili di quartiere alla sostituzione dei lampioni non a led per evitare coni d'ombra che favoriscono le violenze. E «intendiamo proseguire con altri incontri istituzionali, andando in ogni Municipio perchè i problemi vado affrontati caso per caso. La sicurezza è uno dei nostri cavalli di battaglia». La consigliera leghista Annarosa Racca da milanese è «rattristata di vedere che ormai la nostra città sulle cronache viene descritta come tra le più pericolose d'Italia. Non dobbiamo permettere che le donne abbiano paura di uscire o prendere la metropolitana, bisogna passare dalle parole ai fatti, ad esempio servono più telecamere.

Non ho visto in Consiglio comunale la volontà di agire». La consigliera Pd Natascia Tosoni in aula ha contestato il centrodestra: «Dire che le violenze si verificano a causa dell'inattività dell'amministrazione è un modo vergognoso per affrontare le situazioni».

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