Parte la campagna vaccinale. Quattro le tappe, la prima si apre domenica mattina, quando arriveranno all'ospedale Niguarda le prime 1.602 dosi del nuovo vaccino, destinate a medici, infermieri, Oss, personale dipendente delle strutture sanitarie. La campagna è nazionale, coordinata dalla struttura commissariale di Domenico Arcuri, ma a livello lombardo è stato individuato un referente, Giacomo Lucchini, che si occuperà di tutte le fasi operative. Lo ha annunciato ieri l'assessore regionale al welfare Giulio Gallera, presentando il piano.
Il 27 mattina dunque il via, con l'arrivo a Niguarda di 324 fiale e del materiale di consumo per 1.620 dosi di vaccino, che verranno trasferite in 14 siti lombardi. Anche simbolicamente, si è deciso di partire in contemporanea in tutta la regione. Da Niguarda, undici automediche porteranno il farmaco nelle province lombarde e proprio intorno alle 11 partiranno anche le vaccinazioni negli ospedali e nelle Rsa milanesi, tra cui anche il Pio Albergo Trivulzio.
I primi a vaccinarsi saranno i presidenti degli ordini dei medici, i presidenti degli ordini degli infermieri e gli addetti ai servizi e i rappresentanti della Croce rossa e delle altre realtà del 118. Come rappresentanti degli «Oss» e dei servizi, a Milano saranno vaccinate una operatrice del reparto Covid dell'ospedale Niguarda e una addetta alle pulizie, sempre al reparto Covid del Niguarda. Fra i primi a vaccinarsi, anche i virologi Fabrizio Pregliasco e Massimo Galli, il professore Alberto Zangrillo del San Raffaele, la dottoressa Annalisa Malara, anestesista che individuò il «paziente 1» all'ospedale di Codogno e oggi lavora in Fiera, e il professor Raffaele Bruno del San Matteo di Pavia. In prima fila per ricevere il vaccino Pfizer Biontech ci saranno anche i rappresentanti di Croce rossa e Areu. L'80% dei medici e degli infermieri ha aderito alla campagna vaccinale.
Dopo il personale medico e sanitario, che terminerà nelle prime settimane del 2021, si aprirà una seconda fase del piano, che toccherà circa il 15% della popolazione: gli ultra 60enni, i pazienti con altre patologie, immunodeficienza e o fragilità, gruppi a rischio più elevato di grave malattia o morte, insegnanti e personale scolastico «ad alta priorità. La terza fase (per il 50% di copertura di popolazione cumulata) sarà dedicata a insegnanti residui, lavoratori di servizi essenziali, carceri e luoghi di comunità, persone con comorbidità moderata di ogni età. La quarta fase al resto della popolazione. In tutto, a Milano e provincia, in una prima fase verranno raggiunti 90.042 operatori e 12.376 ospiti di Rsa, in Lombardia 278.050 e 58.030.
L'organizzazione della macchina è delicata, e il tracciamento tramite sistema informatico sarà fondamentale «perché tutto va fatto in maniera molto precisa e puntuale» come ha spiegato l'assessore. «Tra la somministrazione della prima e della seconda dose di vaccino - infatti - devono passare 21 giorni».
Anche per questo, i vaccini saranno conservati in 65 hub su tutto il territorio. «Le strutture - ha chiarito Lucchini - sono state individuate a seconda della copertura geografica, del numero di operatori e ospiti nelle strutture, e spazi per la conservazione del vaccino» che deve essere conservato in «ultra freezer» a -75 gradi per un massimo 6 mesi. A ciascun hub, poi, fanno riferimento le strutture ospedaliere e le Rsa. Dalle strutture hub alla somministrazione devono passare massimo 65 minuti. «Gli hub sono tutti operativi - ha spiegato Gallera - la grande maggioranza ha già l'ultrafrigo quindi la diffusione territoriale è garantita». I congelatori destinati a completare l'offerta sul territorio inizieranno ad arrivare dal 10 gennaio, quindi.
«Abbiamo una capacità di stoccaggio molto ampia - ha assicurato Gallera - abbiamo un freezer alla Bicocca in grado di stoccare da solo 800mila dosi». Inoltre «ogni Asst ha almeno un ultrafrigo e quindi la diffusione sul territorio c'è».
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