Caro bollette e crediti. L'economia lombarda si ribella al governo

Per la sola Lombardia servono almeno 25 miliardi di euro, ma da Roma misure insufficienti

Caro bollette e crediti. L'economia lombarda si ribella al governo

I conti sono presto fatti e spiegano bene quanto un intervento del governo per affrontare l'emergenza energetica sia non solo necessario, ma oltremodo urgente per evitare di mettere in ginocchio il sistema economico. E sono proprio i numeri a dire come quanto al momento proposto sia del tutto insufficiente se, come raccontano gli esperti, per la sola Lombardia servono almeno 25 miliardi di euro. Assolutamente insufficienti sono dunque i decreti a cui stanno lavorando a Roma i ministri, probabilmente non interamente consapevoli dell'estrema difficoltà nella quale si trova il tessuto produttivo lombardo. «Spazientito - fanno trapelare le categorie - perché l'emergenza energetica era stata ampiamente prevista e annunciata già a settembre proprio dalla Lombardia, la prima a lanciare l'allarme ormai 5 mesi fa».

Per questo dopo il Tavolo competitività (nella foto) convocato ieri in Regione dall'assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, «il sistema lombardo - si legge in una nota della Regione - ha deciso di redigere un documento, da sottoporre al Governo, con ulteriori proposte urgenti e concrete, per affrontare l'emergenza caro-energia e per sostenere il credito». Presenti le massime cariche regionali di Confindustria, Confartigianato, Confapindustria Confimi, Ance, Cna, Claai, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Sistema Impresa, Alleanza della Cooperazione Lombarda (Confcooperative, Legacoop, Agci), Abi, Confprofessioni, Unioncamere, Anci e Cisl.

«Lo stesso sistema lombardo - prosegue la nota - è stato il primo, il 28 ottobre 2021, a lanciare l'allarme sia sull'aumento straordinario del costo dell'energia che sui danni gravi provocati da un punto di vista economico e sociale.

Finalmente le tematiche vedono un interesse nazionale e in parte europeo, tanto è vero che un primo passo del Governo c'è stato con un decreto di oltre 5 miliardi di euro al quale seguirà, sembra, un altro intervento che verrà approvato nei prossimi giorni. Evidentemente tali decisioni non bastano. Da qui l'idea di predisporre un documento unitario da inviare all'Esecutivo».

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