Una celebrazione nella Domenica della palme in Duomo che sembra surreale. I fedeli seguono la messa in tv o in diretta streaming. Davanti al cardinale Mario Delpini, che invoca la benedizione per tutti, «che porti sollievo, fiducia, incoraggiamento a chi è in famiglia, chi è malato, chi è stremato dal lavoro», come le migliaia di medici e infermieri provati dall'emergenza Covid, ci sono solo (a distanza di sicurezza sanitaria) il sindaco con la fascia tricolore, il governatore Attilio Fontana e il prefetto Renato Saccone. «É una messa che ricorderò per tutta la vita» ammette Beppe Sala all'uscita. E sul tema delle celebrazioni a porte chiuse in tutta Italia per evitare che il virus dilaghi, nel videomessaggio ai milanesi pubblicato un'ora prima su Facebook il sindaco incalza Matteo Salvini. Il leader della Lega sabato ha chiesto di aprire le chiese «in sicurezza» a Pasqua. «Io non sono d'accordo perchè penso che in questi momenti la fede possa e debba essere anche un fatto personale privato - premette Sala - ma la domanda che rivolgo a Salvini è: vuoi veramente arrivare a far aprire le chiese e non lo dici solo per un titolo di giornale? Allora devi chiedere a Lombardia o Veneto, regioni con governatori leghisti, di fare un'ordinanza in questo senso. Altrimenti siamo alla ricerca delle parole e non dei fatti».
Ieri prima giornata con l'obbligo di indossare mascherine, chi non si attiene all'ordinanza della Regione rischia la multa. «Lasciatemi dire - commenta Sala - che è un po' disorientante ricevere questa disposizione dalla Regione e sentire poco dopo il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, persona che io stimo, dire che non la indosserà perchè ripetterà le distanze». Dichiarazione su cui ieri lo stesso Borrelli ha fatto dietrofront. Ha sostenuto di essere «stato frainteso» perchè «indossarle nei luoghi pubblici è importante». Le ordinanze, ha proseguito Sala, «vanno applicate e non discusse, se questa sulle mascherine servirà a prepararci ai prossimi mesi va accettata e io stesso la userò». Ma «chi è responsabile della sanità a vari livelli deve fornirle, perchè ad oggi non arrivano». E chiede al governo di porre un freno all'impennata dei prezzi: «É il momento di regolamentare i prezzi delle mascherine nelle farmacie. Non è una cosa normale? Questi non sono tempi normali». Sui rifornimenti, dalla Regione è arrivato poco più tardi l'annuncio che a partire da oggi saranno distribuite gratuitamente ai cittadini lombardi 3,3 milioni di mascherine della protezione civile, si potranno trovare in supermercati, tabaccherie, edicole, uffici postali, negozi di vicinato, e 300mila saranno consegnate da FederFarma alle farmacie sprovviste perchè le diano gratis a soggetti fragili. Milano ne riceverà 900mila.
I sindacati Atm intanto sono sul piede di guerra e domandano al sindaco e all'azienda quali dispositivi intenda fornire a partire da oggi ai dipendenti per rispettare l'obbligo.
Chiedono inoltre che la rilevazione della temperatura sia estesa a tutte le sedi e sui mezzi in servizio e avvertono che «in assenza di provvedimenti adeguati alla sicurezza dei lavoratori e delle loro famiglie» saranno «costretti a denunciarlo alla autorità competenti». Un messaggio condiviso dal consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico: «I sindacati chiedono rispetto per i dipendenti».
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