La cascina di Vione, quando il loft nasce in un borgo antico

C’è il mini zoo didattico con i pavoni e le galline americane, c’è la ludoteca di condominio dove rifugiarsi a giocare nelle giornate di pioggia. C’è la biblioteca comune, ricavata nel vecchio mulino. E poi ancora, la piscina, il ristorante, il parco, il wine bar con cantina doc. È la cascina Vione, il primo esperimento di comunità indipendente (gated community) ad "accesso limitato"

La cascina di Vione, quando il loft nasce in un borgo antico

C’è il mini zoo didattico con i pavoni e le galline americane, c’è la ludoteca di condominio dove rifugiarsi a giocare nelle giornate di pioggia. C’è la biblioteca comune, ricavata nel vecchio mulino. E poi ancora, la piscina, il ristorante, il parco, il wine bar con cantina doc. È la cascina Vione, il primo esperimento di comunità indipendente (gated community) ad «accesso limitato». Un modello di condivisione esclusiva che arriva dagli Stati Uniti e che ora prende forma a una ventina di chilometri da Milano, nel cuore del parco Agricolo Sud.
Le abitazioni, in tutto 136, sono state ricavate all’interno dell’antico borgo, un tempo abitato dai monaci cistercensi. E nel nuovo villaggio privato si distinguono la villa padronale del 1300, la chiesetta (ancora consacrata) con la torre campanaria, le stalle, le case dei salariati, le officine. Insomma, le tracce del passato sono state conservate e rispettate ma contemporaneamente si è voluto creare un agglomerato abitativo a misura di famiglie, ideale per i bambini. Le chicche non mancano. Una su tutte? Le claire dei garage: niente a che vedere con i soliti box condominiali, grigi e tristi. Ogni posto auto ha il suo colore, dal giallo al verde, al rosso. «Abbiamo copiato un modello americano che sembra piacere molto - spiega Stefano Fierro, responsabile vendite - Del resto, la claire colorata costa appena 20 euro in più ma cambia tutta l’idea d’insieme».
La cascina Vione suona come una specie di risposta a City Life e a tutti i progetti urbani nati ex novo per portare piccole oasi di verde in città. Con un’unica, grossa, differenza: lì il verde c’è da sempre, sia attorno al borgo fortificato, sia all’interno dei giardini, dove le piante storiche sono state messe sotto tutela. Le abitazioni sono circondate dalle risaie, dal parco e dalle strade di campagna, e il divieto di edificare è tassativo. Ma sono anche collegate bene alla città: sia a Basiglio, sia a Milano, alla linea del tram 15 e alla fermata del metrò di Assago. L’area si è miracolosamente salvata dalle speculazioni edilizie degli anni Ottanta grazie agli interventi e alla tutela del parco agricolo. Ed ora rappresenta uno scrigno ambito, soprattutto da chi tenta la fuga dalla città ed è stufo di essere circondato da traffico ed auto. Sono le famiglie che vogliono far respirare un po’ di aria pulita ai loro bambini e farli crescere in mezzo alla natura, circondati da prato e animali. Non mancano infatti i recinti con le caprette tibetane e i conigli.
Il progetto nasce da un’idea della famiglia milanese Vedani, che ha acquistato l’area, ed è stata realizzata grazie alla ristrutturazione dello studio di architettura Cimino e Panzitta. Le soluzioni abitative sono varie (ci si aggira attorno ai 4mila euro al metro quadrato) ed ogni appartamento è dotato di domotica e di ogni tipo di comfort. Non solo. A fare la differenza sono i servizi. I residenti possono connettersi al sito della cascina Vione e chiedere di ricevere ogni mattina, davanti alla porta di casa, latte e giornale.
La nuova comunità privata alle porte di Milano avrà anche modo di organizzarsi al suo interno, ad esempio con servizi di baby sitting comune. O con mostre d’arte, tornei di carte, feste, castagnate e momenti di condivisione.
Non solo: parte dei loft e delle case all’interno dell’antico borgo sono destinati ad essere affittati ai manager stranieri che vengono a Milano per lavoro e che, in vista di Expo, cercano soluzioni un po’ più vivibili e originali rispetto al classico residence. Per i bambini di Vione sarà una bella occasione per giocare con ragazzini stranieri della loro età e per andare alla ricerca di tracce del passato in cascina.


E, c’è da giurarci, si imbatteranno anche nel vecchio carretto sgangherato, che un tempo serviva ai fattori e che, generazione dopo generazione, è stato usato da orde di bambini per gare e corse nei vialetti dell’antico borgo. Ora quel carretto è stato posto al centro della piazzetta e rappresenta un trait d’union tra il presente e il passato. Un passato che ha visto avvicendarsi in cascina oltre un secolo di storia.

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