La Centrale, paradiso degli abusivi

La Centrale, paradiso degli abusivi

In Piazza Duca d'Aosta, sotto l'occhio vigile delle telecamere della polizia locale, con il suo giubbotto catarifrangente giallo. Eccolo il parcheggiatore abusivo che si dà un gran da fare con gli automobilisti che lo prendono pure sul serio e gli sganciano la mancia.
L'area sarebbe riservata solamente alla sosta temporanea, il tempo per scendere e prendere i bagagli e raggiunger e il treno. E viceversa.
Invece questo piccolo spicchio della piazza antistante la stazione Centrale è diventato un vero e proprio parcheggio. E non poteva, ovviamente, mancare il posteggiatore abusivo in servizio permanente effettivo. Come possa farlo così davanti alle telecamere è un mistero e si decide di indagare.
A pochi metri, dove partono i bus per gli aeroporti, c'è la pattuglia della polizia e dell'esercito. «Ma vi siete accorti che c'è un parcheggiatore abusivo?» «Provi a chiamare i vigili», rispondono. Se si chiama la polizia locale di zona 2 ti rinviano gentilmente al pronto intervento, allo 0202008, che dopo aver polemizzato con gli altri in divisa («ma la polizia non fa nulla?») in un battibaleno manda due pattuglie. «E' persona nota, si prende le multe e non le paga, ma ritorna puntuale e non abbiamo strumenti normativi per impedirlo», spiega gentilmente un ghisa. Lui, napoletano in trasferta, non sembra scomporsi granché all'arrivo dei vigili.
«L'ho detto al vostro Ccmandante, che devo fare, andare a rubare?». L'uomo si toglie il giubbotto, si mette in disparte, e appena la pattuglia sgomma e se ne va, ritorna al suo posto. Intanto tutto attorno va in onda il solito copione con un via vai di turisti e pendolari, tassisti abusivi, venditori abusivi, facchini abusivi, balordi regolari. Di contorno, ubriachi e zingari che passeggiano verso le aiuole davanti alla stazione. Dopo averle concimate ritornano al punto di partenza, qualcuno si ferma per schiacciare un pisolino. Dell'Amsa, nel momento in cui restiamo in zona, nessuna traccia. E pensare che l'olezzo, complice il caldo, è insopportabile.
Il giorno dopo, stesso storia, tutti al loro posto. Inamovibili. Ci sono pure i vigili che alla domanda «ma non vi pare desolante?» rispondono prontamente: «lo è, lo è!». Intanto si preannuncia come l'anno scorso il camping nei giardini di Piazza Luigi di Savoia con zingari e vagabondi che visto il caldo incipiente cercheranno refrigerio all'ombra degli alberi. Gli unici, pare, capaci di tenerli lontano sono quelli della manutenzione del verde pubblico. I tagliaerbe riescono là dove la polizia locale fallisce. Un piccolo successo di Pisapia. Accontentiamoci, qui nella grande porta d'ingresso di Milano dove ogni giorno vanno in scena piccole e grandi storie di degrado e illegalità.

Qui, davanti a quella che per decine di migliaia di persone resta la porta d'accesso alla città. Qui, dove nel 2015, dovrebbero arrivare milioni di turisti da tutto il mondo per visitare l'Esposizione universale. Certo non è un biglietto da visita di cui andare fieri.

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